Copagri: vicepresidenza Ue italiana sponda per agricoltura
Roma, 14 nov. – “La vicepresidenza italiana della Commissione Europea, oltre che motivo di orgoglio per il Paese, rappresenterebbe una sponda di grande rilevanza per portare avanti le istanze del Primario comunitario e nazionale, vista anche la specifica delega al coordinamento delle politiche agricole e agroalimentari che dovrebbe essere assegnata a Raffaele Fitto, designato quale vicepresidente dell’esecutivo UE e commissario alle politiche di Coesione e alle Riforme”. (Agenzia askanews)
Se ne è parlato anche su altre testate
Tajani: 'Basta capricci partito su Fitto, non si può essere europeisti a la carte' (Adnkronos)
A sera la rottura è totale: «Raffaele Fitto non avrà i voti dei socialisti, in nessun caso: non è un problema con lui o con l'Italia ma con la destra estrema. Il messaggio arriva dal gruppo socialista al termine di una giornata di tensioni sempre più forti, e di attacchi dal Ppe e dalla destra spagnola contro la candidata di Sanchez Teresa Ribera. (il Giornale)
Un po’ era nell’aria, in ogni caso se reso concreto quello di mercoledì 13 novembre è un colpo di scena: la fiducia con i popolari (Ppe) s’è rotta completamente, non c’è più, quindi Raffaele Fitto non avrà i voti dei socialisti all’Europarlamento. (L'Eco di Bergamo)
Lo riferisce in una nota la stessa Federazione dell’industria degli alimenti e delle bevande."Riteniamo molto importante che il Ministro per gli Affari Europei possa insediarsi a pieno titolo a Bruxelles – dichiara il Presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino – soprattutto in considerazione del grande lavoro che, in collaborazione con il Commissario all’Agricoltura Christophe Hansen, potrebbe svolgere a sostegno della filiera agroalimentare nel corso dei prossimi cinque anni. (Teleborsa)
Il messaggio è sempre lo stesso, ed un chiaro avviso ai naviganti Pd che con il gruppo europeo dei Socialisti e democratici si sono schierati per la revoca della vicepresidenza esecutiva. (Secolo d'Italia)
I veti incrociati popolari, socialisti e liberali mettono inoltre a rischio anche la posizione della presidente von der Leyen che non appare più stabile come lo era due settimana fa annunciando la nuova squadra di Palais Berlaymont. (LA STAMPA Finanza)