Omicidio Cella: Cecere, affronto processo da innocente

"Affronterò anche questa nuova fase con coraggio e convinzione, nella totale consapevolezza di essere innocente ed estranea ai fatti". Lo dice Anna Lucia Cecere, l'ex insegnante rinviata a giudizio per l'omicidio di Nada Cella, la giovane segretaria uccisa il 6 maggio 1996 nello studio dove lavorava a Chiavari (Genova). "Ho sempre sostenuto - ha detto tramite i suoi legali Gabriella Martini e Giovanni Roffo - di essere estranea e lo ha anche sostenuto il giudice Nutini. (Il Mattino di Padova)

Ne parlano anche altri media

Ancora una volta, ha chiamato i carabinieri per allontanare i giornalisti assiepati sotto casa sua nel cuneese . E allora le uniche parole pubbliche di Annalucia Cecere , l'ex insegnante appena... (Virgilio)

Lo scorso marzo la voce di Antonella Delfino Pesce era cupa, il tono spento da delusione e frustrazione: era il giorno in cui la giudice per le indagini preliminari del tribunale di Genova aveva deciso di non rinviare a giudizio Annalucia Cecere, accusata di essere l’autrice materiale dell’omicidio di Nada Cella, 25 anni, avvenuto la mattina del 6 maggio 1996 nello studio del commercialista Marco Soracco, in via Marsala, a Chiavari (Genova24.it)

Ci sarà un processo per la morte di Nada Cella, la giovane segretaria uccisa nel 1996 nello studio dove lavorava a Chiavari. (Corriere della Sera)

Dopo 28 anni ci sarà un processo per la morte di Nada Cella: per i pm è stata Anna Lucia Cecere

Silvana è una donna di poche parole, in questi anni le ha usate tutte per chiedere giustizia. Silvana Smaniotto ha 82 anni, da 28 sua figlia Nada non c’è più e lei vuole sapere chi l’ha uccisa. (La Stampa)

È quasi minacciosa Silvana Smaniotto, la mamma di Nada Cella, nei confronti della donna rinviata a giudizio dopo 28 anni per l'omicidio della figlia. Grazie alla criminologa che ha riaperto il caso (Primocanale)

BOLOGNA – Era la mattina 6 maggio 1996 quando Nada Cella, di professione segretaria, venne trovata morta nello studio del commercialista Marco Soracco per cui lavorava a Chiavari, in provincia di Genova (Dire)