Israele attacca l'Iran, operazione "Giorni del pentimento"

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ESTERI

Nella notte tra venerdì e sabato, Israele ha lanciato un attacco aereo contro obiettivi militari iraniani, evitando deliberatamente infrastrutture energetiche e nucleari, come richiesto dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. L'operazione, denominata "Giorni del pentimento", ha visto l'impiego di cento jet che hanno colpito Teheran in tre ondate successive, concludendosi alle prime luci dell'alba di ieri.

L'offensiva israeliana, preparata meticolosamente e annunciata da oltre tre settimane, è stata decisa dal gabinetto di sicurezza di Israele, che si è riunito venerdì sera per discutere il piano. Alla fine, il via libera è stato dato all'unanimità, con un attacco in versione "soft" che ha messo d'accordo sia l'ultradestra che gli alleati del primo ministro Benjamin Netanyahu.

Secondo l'ambasciatore Stefano Stefanini, già rappresentante d'Italia presso la NATO, l'attacco israeliano rappresenta una de-escalation, poiché sia Tel Aviv che Teheran possono considerarlo proporzionato alla risposta iraniana del 1° ottobre. Stefanini ha sottolineato che l'azione israeliana sembra calibrata apposta per fermare le lancette dell'orologio, evitando di costringere l'Iran a una risposta e a una conseguente escalation.

L'attacco, minuziosamente preparato e persino "telefonato" alla Casa Bianca poco prima dell'inizio delle operazioni, è stato eseguito con precisione chirurgica, risparmiando gli impianti nucleari iraniani.