Fra Riccione e Bologna confisca da 4,4 milioni a imprenditore per frodi fiscali e fallimenti pilotati

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Dopo la conferma della Cassazione del sequestro operato nel settembre del 2022, la Guardia di Finanza di Bologna ha eseguito la confisca di beni per un valore di 4,4 milioni di euro nei confronti di Salvatore Marrazzo, 53 anni, imprenditore campano, ma residente da tempo nel capoluogo emiliano. Il decreto, emesso dalla Corte d’appello di Bologna ai sensi della normativa antimafia, riguarda un ampio patrimonio accumulato attraverso attività illecite, che includono fallimenti pilotati, evasione fiscale e frodi di diversa natura. (giornalesm.com)

Su altri media

– La Guardia di Finanza ha confiscato beni per oltre 4 milioni di euro a Salvatore Marrazzo della pizzeria La Bella Napoli di Bologna, imprenditore riconosciuto dalle Fiamme Gialle come “socialmente pericoloso”. (il Resto del Carlino)

BOLOGNA – La pizzeria ‘La Bella Napoli’ di via San Felice, il bed and breakfast ‘Maison Juliette' di via Riva Reno, immobili tra Bologna e Riccione, quote societarie, strumenti finanziari e beni per un valore di circa quattro milioni e mezzo di euro. (La Repubblica)

BOLOGNA – Due auto, 63 orologi tra Rolex, Audemars Piguet e Patek Philippe, sei appartamenti (cinque sotto le Due Torri e uno a Milano) e 117 borse di lusso tra cui 26 Hermes che da sole valgono mezzo milione di euro. (La Repubblica)

Dopo la conferma integrale, da parte della Cassazione, del sequestro operato nel settembre del 2022, la Guardia di finanza di Bologna ha eseguito, all'esito di un'operazione coordinata dal pm della Direzione distrettuale antimafia Flavio Lazzarini e sostenuta in appello dalla sostituta pg Antonella Scandellari, un decreto di confisca emesso dalla Corte d'appello bolognese ai sensi della normativa Antimafia nei confronti di Marrazzo, imprenditore operante da vent’anni nel capoluogo emiliano. (Corriere della Sera)

Ci sono anche appartamenti a Milano tra i sequestri effettuati dalla guardia di finanza di Bologna ai danni di 3 imprenditori cinesi attivi tra Bologna e Firenze che, avvalendosi di vari prestanome e di professionisti bolognesi, amministravano di fatto 7 imprese con il sistema delle partite Iva "apri e ", aprendo per poco tempo le società (di solito non più di 2 anni), non adempiendo agli obblighi fiscali e poi sostituendoli con altre, con un meccanismo teoricamente senza fine. (MilanoToday.it)

Beni confiscati a imprenditore a Bologna: il video (il Resto del Carlino)