Stellantis taglia le stime e l'azione crolla del 15%

Che botta per Stellantis. Il «bancomat» Usa, dall'epoca di Fca alimentatore dei conti del gruppo, è rimasto a secco. Risultato? Stellantis certifica ufficialmente il problema annunciando il taglio delle stime e, come reazione immediata, considerando anche il momento difficile del settore auto nel suo complesso, le azioni crollano del 15%, a 12,41 euro. Le nuove previsioni di chiusura d'anno, dopo un primo semestre deludente (utili netti in calo del 48% e ricavi giù del 14%) vedono ora un margine risultato operativo adjusted tra il 5,5% e il 7% rispetto al precedente double digit, «una riduzione correlata per circa due terzi alle azioni correttive negli Usa, mentre altri fattori includono vendite inferiori alle attese nel secondo semestre in diverse regioni», spiega una nota. (il Giornale)

Ne parlano anche altre fonti

Le difficoltà del momento preoccupano assai. Nessun rimbalzo all’orizzonte, il titolo va sempre più giù. (ilmessaggero.it)

Stellantis fa scuola. (Milano Finanza)

Prosegue il trend negativo di Stellantis al FTSEMib dopo la flessione registrata nelle precedenti sedute. Proseguono le revisioni dei target price sul titolo dagli analisti, dopo le nuove indicazioni del management sulle stime per il 2024. (SoldiOnline.it)

Nel complesso, le vendite totali negli Stati Uniti nel terzo trimestre del 2024 sono diminuite del 20% anno su anno. La quota di mercato totale è aumentata mese su mese durante il terzo trimestre dal 7,2% di luglio all’8% di settembre, mentre l’inventario è stato ridotto di 50.000 unità (-11,6%). (ClubAlfa.it)

Se nel corso dell’ultima seduta settimanale le sue azioni hanno recuperato l’1,75%, si può tranquillamente affermare che siamo in presenza della classica eccezione ad una regola consolidata. Per Stellantis il momento è estremamente negativo, come del resto testimoniato dai ripetuti crolli del suo titolo. (ClubAlfa.it)

Negli ultimi mesi il mercato automobilistico è cambiato e continuerà a cambiare nel corso dei prossimi anni. L’Unione Europea ha deciso che è il momenti di puntare in maniera esclusiva su quelli che sono i motori elettrici, lasciando da parte quelli termici che, fino ad oggi ci hanno fatto compagnia. (f1world.it)