Rigopiano, chiesto nuovo processo per l'ex prefetto di Pescara

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
INTERNO

Il 18 gennaio 2017, una valanga si staccò dalla montagna sovrastante Farindola, un comune abruzzese, travolgendo l'hotel Rigopiano-Gran Sasso Resort e seppellendo 38 persone. Di queste, solo 11 si salvarono, con 9 estratte vive dalle macerie. La tragedia, che causò la morte di 29 persone tra ospiti e dipendenti, ha portato a un lungo e complesso iter giudiziario.

Nel febbraio 2023, la sentenza di primo grado ha assolto 25 dei 30 imputati, mentre quella d'appello ha portato a 8 condanne. Tuttavia, il processo non si è concluso qui. Il procuratore generale di Cassazione, Giuseppe Riccardi, ha chiesto un nuovo processo per l'ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, accusato di rifiuto di atti d'ufficio e di falso. La richiesta di un nuovo processo mira a valutare anche le accuse di concorso in omicidio colposo, lesioni colpose e depistaggio, per le quali Provolo era stato assolto in appello.

La decisione della Cassazione rappresenta una svolta giudiziaria significativa. Il sostituto procuratore generale ha chiesto l'annullamento di sei assoluzioni, ritenendo necessario un ulteriore esame delle responsabilità. La tragedia di Rigopiano, che ha segnato profondamente la comunità locale e l'intero paese, continua a essere oggetto di attenzione e dibattito.

L'inchiesta ha messo in luce numerose criticità nella gestione dell'emergenza e nella prevenzione dei rischi. Le accuse mosse contro Provolo e altri imputati riguardano presunte omissioni e negligenze che avrebbero contribuito a rendere ancora più drammatica la situazione.