Damiano David, due date italiane per il primo tour da solista
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Prosegue a colpi di live l’avventura solista di Damiano David. Messi in stand by i Måneskin, il carismatico frontman sarà protagonista di un imponente tour mondiale che prenderà il via nel settembre 2025. L’annuncio segue la notizia dell’uscita del secondo singolo Born With A Broken Heart, dopo Silverlines, e anticipa il primo album in studio del cantante. Con oltre 30 concerti previsti tra Europa, Australia, Nord e Sud America, e Asia, Damiano si prepara a conquistare il mondo senza rinunciare a due tappe italiane: Roma e Milano (Donna Moderna)
Ne parlano anche altre fonti
Tempo di annunci per Damiano David, che svela le date del suo World Tour 2025, oltre 30 date tra Europa, Australia, Nord America, Sud America e Asia. (Recensiamo Musica)
La nuova avventura presentata su Instagram ai fan: «Non vedo l'ora di vedervi in giro per il mondo» (Open)
Damiano David torna protagonista e lo fa da solista: il periodo di distaccamento dai Maneskin, quello che il frontman e gli altri membri della band avevano definito un «erasmus», prosegue. Damiano negli ultimi tempi si è reso protagonista di alcuni particolari episodi in cui ha cantato per le strade di Los Angeles e Parigi, un periodo in cui in un certo senso ha ripercorso anche un po' gli inizi della sua carriera quando con i Maneskin cantava in via del Corso a Roma (leggo.it)
Poi basta (per ora). E l’Italia? Solo due le tappe previste: il 7 ottobre all’Unipol Forum di Milano e l’11 ottobre nella sua Roma al Palazzo dello Sport. (Il Fatto Quotidiano)
La trasformazione di Damiano David in una popstar mondiale è appena cominciata. E le sorprese non finiscono qui perché via social, Damiamo David ha annunciato che a partire dal settembre 2025 intraprenderà il suo primo tour mondiale da solista. (Cosmopolitan)
A settembre 2025 parte il tour mondiale di Damiano David, il cantante dei Måneskin in veste solista. Si parte l’11 settembre da Varsavia, per proseguire in diverse metropoli europee e continuare in Australia e Giappone. (La Stampa)