Gas proveniente da Germania e Italia sostituiscono temporaneamente il gas russo in Europa centrale

I flussi di gas dell’Europa centrale si sono pienamente adattati alla fine delle forniture di gas russo attraverso l’Ucraina, con Germania e Italia che hanno compensato il deficit del gas russo, almeno per ora. Secondo l’Austrian Grid Management, il Paese ha incrementato le importazioni dalla Germania e dall’Italia quando i flussi dalla Slovacchia sono stati interrotti dopo che l’Ucraina ha rifiutato di rinnovare un accordo quinquennale di transito del gas con la Russia (Scenari Economici)

La notizia riportata su altri giornali

Rispetto a un rialzo così alto del prezzo del gas il ministro ha aggiunto che "al momento, da parte europea, questo tipo di timore non c'è". "Credo che si possa lavorare per mantenere al di sotto dei 50 euro il prezzo del gas". (L'Eco di Bergamo)

Al momento si attesta poco sopra il 70% nella media Europa, contro … È quanto mette in evidenza Bloomberg citando i dati della piattaforma Gie Agsi-Aggregated Gas Storage dove è presente l’aggiornamento quotidiano sul livello di riempimento degli stoccaggi in Europa. (la Repubblica)

Il mercato europeo del gas è tornato sull'ottovolante e l'incertezza che si sta vivendo nel Vecchio Continente a inizio 2025 non si vedeva da anni, almeno dal passaggio tra la fine del 2022 e l'inizio del 2023. (Inside Over)

Pichetto, possibile mantenere sotto i 50 euro prezzo del gas

Come nel 2022-2023, c’entrano la guerra e la speculazione. Quest’anno gli auguri per un anno migliore sono stati immediatamente soffocati dalla notizia che luce e gas ci costeranno fino al 30% in più rispetto al 2024. (Volere la luna)

Quest’estate dalle colonne del Sole 24 Ore sentenziava: «È triste che importiamo ancora 63 miliardi di metri cubi l’anno su una domanda di 66 miliardi di metri cubi e che questo gas provenga spesso da oltre 10 mila chilometri di distanza, con un costo che si aggira sui 18 miliardi di euro. (Tempi.it)

Energia e geopolitica: due forze in continuo scontro. Franco Bernabè, manager di lungo corso, ex amministratore delegato di Eni e Tim, e figura scelta da Draghi per affrontare la crisi dell’Ilva, in una intervista a La Stampa lancia un monito chiaro sull’urgenza di ripensare il sistema energetico europeo. (FIRSTonline)