Chi è Thierry Breton, il commissario europeo che voleva governare sulle big tech

Bruxelles – Lunedì 16 settembre palazzo Barleymont, sede della Commissione europea, si è svegliato sotto un cielo pesto. Thierry Breton, ex commissario uscente al Mercato interno e una delle figure più influenti della prima commissione a guida Ursula von der Leyen, si è dimesso con effetto immediato. Era stato indicato dal suo paese, la Francia, per un secondo mandato nella nuova Commissione europea che la presidente Ursula von der Leyen presenterà in questi giorni, ma adesso bisognerà trovare un sostituto. (WIRED Italia)

La notizia riportata su altri media

Al suo posto l’Eliseo candida Stephane Sejourné, ex marito di Gabriel Attal.Con una lettera di fuo... (La Verità)

Ursula von der Leyen è riuscita a fare fuori il francese Thierry Breton. I due andavano poco d’accordo, ma si completavano a vicenda. Ursula von der Leyen ha ricattato Emmanuel Macron. Gli ha offerto un portafoglio molto insoddisfacente per Breton e ha accettato di rafforzarlo a condizione che lui cambiasse candidato. (Start Magazine)

Dopo le parole del ministro Tajani , che ribadisce la posizione dell’Italia rispetto alle decisioni Ue su dazi alle auto elettriche cinesi, scatta il conto alla rovescia per il voto finale. Nel frattempo, però, arriva un nuovo scossone: il commissario europeo al Mercato interno e all’Industria, Thierry Breton, annuncia le sue dimissioni via social. (Auto.it)

Non era un mistero che tra la Von der Leyen e Breton non scorresse buon sangue ma le modalità e soprattutto le tempistiche con cui è arrivato il passo indietro del francese lasciano il campo a retroscena e ricostruzioni sull'asse Bruxelles-Parigi-Strasburgo. (il Giornale)

Finisce così la lettera che Thierry Berton ha scelto di rendere pubblica sul suo profilo X, dopo la fotografia di un dipinto vuoto. Un annuncio a sorpresa, con un attacco mai così esplicito contro la gestione di Ursula von der Leyen, accusata… (la Repubblica)

La testa del commissario francese Thierry Breton è la seconda a cadere nella rivoluzione europea annunciata dal Rapporto sulla Competitività di Mario Draghi. La prima era stata quella della commissaria danese Margrethe Vestager, il cui governo aveva deciso di non ripresentarla, dopo due mandati (un decennio), visti i pessimi risultati del suo partito alle elezioni. (La Stampa)