Macron e Von der Leyen, la crisi politica che scuote l'Europa

- Il recente terremoto politico che ha colpito le istituzioni europee ha visto il commissario francese Thierry Breton dimettersi con una lettera infuocata, accusando la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen di una gestione dubbia. La frattura tra i due non era un segreto, ma le modalità e le tempistiche delle dimissioni di Breton hanno sollevato numerosi interrogativi e speculazioni.

Breton, noto per il suo ruolo di Commissario al Mercato interno, ha scelto di rendere pubblica la sua lettera di dimissioni su X, accompagnata da un'immagine simbolica di un dipinto vuoto, con la didascalia "Il mio ritratto nella prossima Commissione". Questo gesto ha evidenziato la sua frustrazione e il suo disappunto nei confronti della gestione di von der Leyen.

La decisione di Breton di dimettersi arriva in un momento cruciale per la Commissione europea, con l'annuncio imminente della nuova composizione del governo dell'UE. La mossa ha scatenato una serie di reazioni a catena, con l'Eliseo che ha prontamente candidato Stéphane Séjourné come suo successore. Séjourné, ex marito di Gabriel Attal e considerato un fedelissimo di Macron, è stato descritto dalle opposizioni francesi come un membro del "cerchio magico" del presidente francese.

La nomina di Séjourné ha sollevato ulteriori polemiche, con critiche che spaziano dalla sinistra all'estrema destra in Francia. Le opposizioni vedono in questa scelta una mossa strategica di Macron per rafforzare la sua influenza a Bruxelles. Tuttavia, la vera questione rimane la gestione di von der Leyen e le accuse mosse da Breton.

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