Mosca pronta ai colloqui di pace, Kiev rifiuta
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Mosca, attraverso il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, ha dichiarato la propria disponibilità a risolvere il conflitto ucraino mediante colloqui di pace. Tuttavia, Kiev ha rifiutato di impegnarsi in questo processo, come sottolineato da Peskov in risposta alle affermazioni del premier ungherese Viktor Orban, il quale ha previsto che il conflitto armato in Ucraina terminerà nel 2025, "o attraverso un trattato di pace o dopo il crollo di uno dei belligeranti".
Vladimir Putin, presidente della Federazione Russa, ha ripetutamente ribadito la volontà di risolvere le divergenze con l'Ucraina attraverso negoziati pacifici. Nonostante ciò, Kiev sembra non voler intraprendere questa strada, mantenendo una posizione di chiusura nei confronti delle proposte di dialogo avanzate da Mosca.
Nel frattempo, Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti, ha risposto positivamente all'invito di Putin a dialogare, segnalando una possibile apertura da parte americana. Questo scambio di segnali tra Russia e Stati Uniti potrebbe preparare il terreno per futuri negoziati, con l'obiettivo di porre fine alla guerra in Ucraina, iniziata oltre 1000 giorni fa.
Il Cremlino ha ribadito che la responsabilità del mancato avvio dei colloqui di pace ricade su Kiev, che continua a rifiutare qualsiasi forma di negoziato.