Abedini, l'iraniano arrestato chiede i domiciliari a Milano. Tempi lunghi per il suo caso
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È Mohammad Abedini Najafabadi, arrestato due settimane fa a Malpensa su mandato di cattura degli Usa, l'uomo da cui dipende la liberazione di Cecilia Sala. Lo reclama la giustizia americana, che lo accusa con il presunto complice Mahdi Mohammad Sadeghi di cospirazione per avere esportato componenti elettronici verso l'Iran, lo richiede Teheran in cambio della giornalista. Nel frattempo l'ingegnere meccanico trentottenne è in carcere a Opera, con fermo convalidato dalla Corte d'Appello di Milano, e ieri il suo legale ha presentato un'istanza per l'attenuazione della pena con la concessione degli arresti domiciliari. (ilmessaggero.it)
Se ne è parlato anche su altre testate
Se accogliessero l’istanza per la concessione degli arresti domiciliari a Mohammad Abedini Najafabadi, il 38enne iraniano bloccato il 16 dicembre all'aeroporto di Malpensa, in esecuzione di un mandato d'arresto della giustizia americana, si aprirebbe una prima finestra di opportunità per tentare di convincere il gov… (L'HuffPost)
Richiesta di domiciliari Gli Stati uniti hanno chiesto l’estradizione Najafabadi, ma intanto il suo legale ha presentato istanza per chiedere gli arresti domiciliari. (IL GIORNO)
Il difensore di Mohammad Abedini Najafabadi, il cittadino iraniano arrestato il 16 dicembre scorso su ordine della giustizia americana presso l'aeroporto milanese di Malpensa, ha presentato istanza per chiedere gli arresti domiciliari. (Sky Tg24 )
È stato arrestato due settimane fa a Milano su richiesta degli Stati Uniti, ma era nel mirino da anni, visto che l’atto di rinvio a giudizio dell’ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi rivela che le autorità americane accusano l’azienda che ha co-fondato – la Sdra o Sadra – di aver venduto tecnologia dual use, ovvero per … (Il Fatto Quotidiano)