La Russia blocca i siti Rai, La7, La Repubblica e La Stampa. La Farnesina: "Non cancella la guerra"

La Russia blocca i siti Rai, La7, La Repubblica e La Stampa. La Farnesina: “Non cancella la guerra” La Federazione Russa ha bloccato l'accesso sul suo territorio alle trasmissioni e ai siti di diversi media europei ROMA – Il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, attraverso una nota, condanna con forza la decisione della Federazione Russa di bloccare l’accesso sul suo territorio alle trasmissioni e ai siti di diversi media europei, tra cui gli italiani Rai, La7, La Repubblica e La Stampa. (Dire)

La notizia riportata su altri media

Per censurare i siti, il governo deve chiedere agli internet providers di bloccare l'accesso. Per Mosca si tratta di un "abuso" nei confronti dei propri giornalisti, ma la Commissione Europea aveva specificato: "Le misure non impediscono di continuare attività giornalistiche sul territorio". (Fanpage.it)

Il Cremlino ha deciso di bloccare l'accesso ai siti web di Repubblica, Stampa, La7 e Rai "in risposta alla decisione presa dal Consiglio dell'UE il 17 maggio di vietare le attività in Europa di quattro media russi" (AGI - Agenzia Italia)

Tra i media europei presi di mira figurano i siti di RAI, LA7, La Stampa e Repubblica, come spiega l’agenzia di stampa Ria Novosti ma anche i giornali tedeschi Der Spiegel, Die Zeit e Frankfurter Allgemeine Zeitung, i quotidiani francesi Le Monde, La Croix e l’agenzia France Presse (AFP) oltre a Radio France Internationale. (Analisi Difesa)

L'Ue condanna il bavaglio di Putin sui media occidentali, ma l'Ungheria si sfila

Ultim'ora News (Milano Finanza)

Questa situazione attuale di “guerra dell’informazione” riflette la crescente tensione tra Russia e Unione Europea, con entrambi i blocchi che adottano misure restrittive contro i rispettivi media e il futuro della libera informazione che rimane incerto in questo clima di continua escalation. (lentepubblica.it)

BRUXELLES. L’Ungheria si oppone a una risposta formale a nome di tutti i 27 Stati membri, e il testo unitario da presentare a Mosca che si voleva produrre si trasforma in una dichiarazione dell’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue, Jo… (La Stampa)