Attentato a Trump, Crooks si aggira indisturbato sul luogo del comizio un'ora prima degli spari - VIDEO

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Un nuovo video è trapelato in merito all'attentato a Trump al comizio in Pennsylvania. Questo non ha nulla a che fare con il momento in cui partono gli spari, in quanto il filmato è stato registrato un'ora prima che questi avvenissero, e mostra l'attentatore poi ucciso, Thomas Matthew Crooks, che si aggira indisturbato, un po' in disparte dalle altre persone. Il 20enne sta probabilmente 'prendendo le misure' e cercando di capire come attentare alla vita di Donald Trump. (Il Giornale d'Italia)

Se ne è parlato anche su altre testate

Non ha dubbi Ferdinando Mezzelani, titolare dell'agenzia GMT e noto fotografo di Sport e Salute e del Coni, in partenza per le Olimpiadi di Parigi 2024, parlando con l'Adnkronos della foto realizzata da Doug Mills, per il New York Times, che cattura la scia del proiettile che (Secolo d'Italia)

Come è stato possibile che un cecchino raggiungesse una posizione utile per avere un «clear shot» di Donald Trump? Cosa è andato storto nel lavoro dei servizi di sicurezza? Perché c’era una bomba (o meglio «un ordigno rudimentale») nella macchina del ragazzo autore dell’attentato, identificato come il 20enne della Pennsylvania Thomas Crooks? E chi era, Thomas Crooks? Tutte domande su cui lavorano le indagini incrociate in corso in questi giorni. (il manifesto)

Giorgia Meloni ricorda la vittima dell’attentato a Trump: “Un italoamericano morto da eroe” La premier ha rivolto un messaggio all'italoamericano di origini calabresi morto durante il comizio elettorale a Butler, in Pennsylvania (Dire)

Biden: «Serve unità». Ma il Gop soffia sul fuoco

Doug Mills, fotografo americano e premio Pulitzer, è l’autore dello scatto fotografico che ha immortalato la scia del proiettile che ha colpito l’orecchio destro di Donald Trump durante l’attentato del 13 luglio scorso. (Open)

A Metropolis abbiamo raccolto alcuni dei passaggi più divertenti, fuori e dentro il campo. Erano 7 a 7, poi i politici hanno vinto ai rigori. (la Repubblica)

«Il potere di cambiare l’America dovrebbe sempre essere nelle mani del popolo, non in quelle di aspiranti assassini». Negli Stati uniti «risolviamo le nostre differenze dentro il seggio elettorale». (il manifesto)