L'attentato a Trump: una ricostruzione degli eventi

Il 13 luglio, un evento sconvolgente ha scosso gli Stati Uniti d'America: un tentativo di assassinio nei confronti del presidente Donald Trump. Questo articolo cerca di fare luce sugli eventi, analizzando le informazioni disponibili e cercando di capire cosa sia realmente successo.

Durante un comizio tenutosi a Butler, in Pennsylvania, il presidente Trump è stato colpito da un proiettile all'orecchio destro. La foto che ha immortalato l'evento è stata scattata da Doug Mills, fotografo americano e premio Pulitzer. Nonostante alcune perplessità iniziali sulla veridicità dello scatto, l'agente speciale dell'FBI in pensione Michael Harrigan ha confermato l'autenticità della foto in un articolo del New York Times.

L'attentato ha messo in luce delle falle nel sistema di sicurezza del Secret Service, l'organismo preposto alla protezione del presidente. La direttrice del Secret Service, Kimberly Cheatle, è stata convocata dal deputato repubblicano James Comer, presidente della commissione di controllo della Camera, per testimoniare a Washington il 22 luglio.

L'attentato ha avuto luogo in un contesto politico particolarmente teso. I media hanno sottolineato che l'assassino era registrato come repubblicano, nonostante avesse fatto donazioni ad organizzazioni di estrema sinistra. Questo dettaglio ha alimentato le speculazioni, dato che in passato i Democratici avevano esortato i loro sostenitori a registrarsi come repubblicani per votare contro Trump alle primarie.

Nel frattempo, a Milano, sono stati aumentati i servizi di controllo nei luoghi sensibili. Il prefetto di Milano, Claudio Sgaraglia, ha presieduto una riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con i vertici delle forze di polizia, il comune di Milano e i vigili del fuoco. Tra gli argomenti all’ordine del giorno c'era la verifica della sussistenza di eventuali segnali da attenzionare nei confronti di obiettivi sensibili americani.

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