Perché Trump continuava a chiedere delle sue scarpe durante l'attentato e gli spari: un video spiega tutto

Perché Trump continuava a chiedere delle sue scarpe durante l'attentato e gli spari: un video spiega tutto
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Perché Trump continuava a chiedere delle sue scarpe durante l’attentato e gli spari: un video spiega tutto “Voglio le mie scarpe”, la frase di Trump è stata ripetuta più volte durante il fallito attentato contro di lui a Butler. Un video ha ripreso quei momenti concitati spiegando il motivo di una richiesta decisamente singolare dell’ex presidente Usa mentre il servizio di sicurezza cercava di portarlo via. (Fanpage.it)

Su altre fonti

Pochi attimi sui quali si concentreranno le analisi di chi dovrà indagare sulle falle del sistema che ha permesso a un ventenne di sparare all'ex (e ora di nuovo candidato) presidente degli Stati Uniti. (ilmessaggero.it)

Scendendo dall’areo che lo ha portato nella città del Wisconsin il tycoon ha alzato il pugno al cielo, un segno di vittoria che ricorda quello fatto subito dopo gli spari e immortalato in una foto dell’Associated Press che è già un’icona di questa campagna elettorale e di uno dei giorni più cupi dell’America di oggi. (ISPI)

Gli agenti del Secret Service hanno «agito rapidamente» a Butler, durante il comizio di Donald Trump in cui l'ex presidente è stato ferito. Sono le prime parole pronunciate da Kimberly Cheatle, direttrice dello speciale servizio di sicurezza americano, sul quale il Congresso ha aperto unn'indagine. (Avvenire)

Attentato a Trump: chi è Kimberly Cheatle, il capo dei servizi segreti sotto accusa per le falle nella sicurezza

"Credo che vogliano davvero la guerra", ha scritto sabato sera un membro del forum pro-Trump The Donald in un post poi cancellato. La retorica bellica dell'estrema destra USA (WIRED Italia)

In attesa dell’audizione ufficiale della commissione d’inchiesta che si svolgerà il prossimo 22 luglio, la direttrice del Secret service Kimberly Cheatle, l’agenzia statunitense preposta alla sicurezza del presidente degli Stati Uniti e degli ex presidenti, si è assunta la responsabilità del fallimento della sua agenzia nel prevenire l’attacco all’ex presidente Donald Trump, affermando tuttavia di non avere intenzione di dimettersi. (Armi e Tiro)

La seconda donna della storia a capo del Secret Service fino a due anni fa era considerata la Super 007 della Casa Bianca: determinata, una top manager dalla parlata asciutta, toni cordiali ma fermi, con un grande senso dell’organizzazione. (la Repubblica)