Opposizioni all'attacco, governo taglia decontribuzione sud - Attualità

l'Adige INTERNO

ROMA Opposizioni all'attacco dopo le indiscrezioni di stampa a proposito delle intenzioni del governo di cancellare la misura della decontribuzione al Sud. "Quello di Giorgia Meloni - dice il senatore e vicepresidente del M5S Mario Turco - è un governo nemico del Mezzogiorno. Dopo l'Autonomia differenziata, una follia pura, ora l'esecutivo ha deciso di cancellare la Decontribuzione Sud introdotta dal Conte II con la legge di Bilancio 2021". (l'Adige)

Ne parlano anche altri giornali

(Adnkronos) – “Considerata la quantità di vaccini disponibili ed efficaci per le nuove varianti di Covid-19, non c’è più stata domanda per il vaccino Vaxzevria che di conseguenza non è più stato prodotto ne distribuito. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Dopo l'Autonomia differenziata, una follia pura, ora l'esecutivo ha deciso di cancellare la Decontribuzione Sud introdotta dal Conte II con la legge di Bilancio 2021". (Tiscali Notizie)

“Tre milioni di lavoratori a rischio nel Mezzogiorno per la decisione del governo di eliminare l’incentivo ‘Decontribuzione Sud’. Sono questi i numeri da brivido di coloro che rischiano di perdere il proprio contratto di lavoro per colpa di un governo che si conferma nemico del Sud. (Salernonotizie.it)

, le notizie secondo cui il ministro per gli Affari europei e le Politiche di Coesione, Raffaele Fitto, non rinnoverà il pacchetto da 3,3 miliardi di euro di fondi europei “che dal 2021 – é detto in un comunicato – ha permesso alle imprese del Sud Italia di ottenere un esonero contributivo fino al 30% sui costi dei dipendenti“. (Quotidiano online)

Conte: "Con taglio decontribuzione e autonomia Governo mette in ginocchio il Sud" (L'Unione Sarda.it)

È guerra aperta fra opposizioni e governo sulla cosiddetta “decontribuzione Sud”, lo sgravio deciso durante la crisi del Covid per alleggerire il carico contributivo dei lavoratori del Mezzogiorno. Un’operazione che ha riguardato fino ad ora circa 3 milioni di dipendenti, con un costo complessivo di 3,3 miliardi, diviso fra ricorse nazionali ed europee. (Quotidiano del Sud)