Samuel, il papà 18enne vittima nell'esplosione di Ercolano. La compagna: «Morto come un animale per 30 euro al giorno, voglio giustizia»

Nelle parole della compagna di Samuel Tafciu, il papà 18enne morto nell'esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d'artificio a Ercolano, c'è tanto dolore, ma anche rabbia: «Cosa le dirò quando la mia bambina sarà grande? Che il suo papà è scoppiato dentro a una fabbrica, che lo hanno fatto morire come un animale per 30 euro al giorno? Adesso voglio giustizia». Mamma Rosita di anni ne ha 17, e con lei c'è una bimba di pochi mesi che dovrà crescere senza conoscere suo padre. (leggo.it)

La notizia riportata su altre testate

Perché Samuel, Sara e Aurora sono il tragico esempio dei troppi giovani italiani costretti ad accettare lavori impossibili perché non trovano altro. Ma la loro morte, scrive Elena, è tutto fuorché marginale. (Corriere della Sera)

Tanto sarebbero state pagate le tre vittime, tutte giovanissime, dell’esplosione di un deposito/fabbrica di fuochi di artificio in una’rea agricola tra Ercolano e San Giorgio a Cremano (Napoli). Il proprietario dell’immobile è stato denunciato per omicidio colposo plurimo, disastro colposo e detenzione illegale di materiale esplodente. (Il Fatto Quotidiano)

Le vittime: Samuel Tafciu, 18enne albanese, e le gemelle Sara e Aurora Esposito, 26 anni. Venti o venticinque euro al giorno. Una miseria per rischiare la vita in una fabbrica clandestina di fuochi d’artificio, dove tre giovani lavoratori sono stati letteralmente polverizzati da un’esplosione. (Positanonews)

Esplosione in fabbrica ad Ercolano, Ruotolo (Pd): "Basta bare bianche"

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Il proprietario dell'edificio, un 38enne del posto, è stato denunciato per omicidio colposo plurimo aggravato, disastro colposo e detenzione illecita di materiale esplodente. Erano tutti e tre giovanissimi i ragazzi morti nell'esplosione in un deposito di fuochi d'artificio illegali a Ercolano, comune in provincia di Napoli, lunedì pomeriggio. (il Giornale)

"Sara e Aurora, 26 anni per sempre. Due gemelle uccise dal lavoro precario, dal lavoro nero, da una fabbrica di fuochi tutta illegale di Ercolano, nel napoletano. Sono morte insieme a Samuel di 18 anni. (Ottopagine)