L'Ue teme l'attacco militare da parte della Russia dopo che l'ha provocata in tutti i modi, europei richiamati al fronte?
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Leggo su "Repubblica", rotocalco turbomondialista e voce del padronato cosmopolitico, che gli Europei - senza ulteriori precisazioni - temono attacchi da parte della Russia e hanno bisogno di più soldati. Intanto, su "La Stampa" di Torino esce nei giorni scorsi un articolo, in cui si spiega chi verrebbe concretamente richiamato alle armi in Italia qualora vi fosse realmente la guerra. La posizione surreale dell'Unione Europea si lascia così compendiare: per un verso, essa provoca in ogni modo la Russia di Putin, mandando armi e finanziamenti all'Ucraina del guitto Zelensky, attore Nato, prodotto in vitro di Washington se non di Hollywood (l'attore più pagato di sempre); per un altro verso, teme le reazioni di Putin e magari anche l'attacco, lasciando intendere naturalmente che la colpa è tutta della Russia e non certo dell'Europa che l'ha provocata in ogni modo anziché provare a favorire soluzioni diplomatiche e negoziati di pace. (Il Giornale d'Italia)
Su altre fonti
Carlo Maria Pinardi, professore di Finanza alla Bocconi, dice la sua sulla scalata di Unicredit a Banco Bpm, ritenendo che i giochi siano tutt’altro che conclusi, anche se l’operazione "ha comunque un suo senso e non è incompatibile con quella che la stessa Unicredit vorrebbe fare in Germania con Commerzbank". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Blitz di Unicredit che lancia un’offerta di scambio (ops) volontaria da 10,1 miliardi su Bpm (vecchio pallino di due anni e nove mesi) e Anima: punta a creare nuovi assetti bancari in Italia e in Europa visto che piazza Meda aveva promosso un’opa sulla seconda sgr italiana. (ilmessaggero.it)
UniCredit ha lanciato un’offerta di scambio di azioni (Ops) per prendere il controllo di Banco Bpm, che attualmente è la 4° banca italiana per capitalizzazione. (Avvenire)
Positive Francoforte (+0,43%) e Parigi (+0,03%). Sul listino francese Atos è balzata del 99% dopo che il governo aveva presentato un'offerta vincolante per acquisire la divisione Advanced computing per 500 milioni di euro. (Italia Oggi)
Premesso che l'offerta è tutt'altro che amichevole, visto il contesto e le dichiarazione del ceo Andrea Orcel prima che ostile appare offensiva. E dietro l'Offerta di scambio (Ops) lanciata da Unicredit sul controllo di Banco Bpm si fatica a scorgere una logica di sistema. (il Giornale)
Benché in agenda da tempo il consiglio, inizialmente in programma a Verona e ora in corso nella sede di Piazza Meda a Milano, dovrebbe avviare una prima valutazione dell'offerta pubblica di scambio (Ops) non concordata lanciata da Unicredit. (Corriere della Sera)