IL VIDEO. Esplosioni walkie-talkie in Libano, in tutto 37 morti e migliaia di feriti

Beirut, 19 set. E' salito a 25 il numero delle persone rimaste uccise ieri in Libano per le esplosioni di walkie-talkie nelle mani dei militanti hezbollah. I feriti sono 608. Il giorno prima, altre 12 persone erano rimaste uccise nelle esplosioni dei cercapersone, mentre i feriti erano stati più di 2.300, fra cui moltissimi civili finiti nel raggio degli scoppi, per lo più agli arti o agli occhi. Secondo l'emittente libanese MTV, almeno 300 hanno perso completamente la vista. (il Dolomiti)

La notizia riportata su altri giornali

Lo riferiscono all'ANSA testimoni oculari nella capitale libanese. (il Resto del Carlino)

I cercapersone esplosi in Libano li ha prodotti Israele. Lo ha riferito il New York Times, citando tre ufficiali dell'intelligence israeliana informati dell'operazione, che hanno dichiarato al giornale che sono state create almeno altre due società fittizie per nascondere che i produttori dei cercapersone facevano capo ai servizi segreti israeliani. (Adnkronos)

Nel pomeriggio di mercoledì 18 settembre c’è stata l’esplosione sincronizzata di centinaia di walkie talkie utilizzati dai membri di Hezbollah a Beirut e in altre zone del sud del Libano. Attacco durante i funerali dei membri di Hezbollah uccisi (Virgilio Notizie)

Si aggrava il bilancio delle vittime per le esplosioni dei walkie talkie e delle radio degli Hezbollah (LAPRESSE)

– Alti funzionari del Pentagono temono che le recenti esplosioni di massa di dispositivi di comunicazione in Libano siano il preludio ad un’offensiva di terra da parte di Israele. Lo riporta oggi il Wall Street Journal, spiegando che già prima di queste esplosioni, durante un incontro avvenuto lunedì, il capo del Pentagono Lloyd Austin aveva espresso “il timore che Israele potesse lanciare presto un’offensiva di terra, dopo mesi di attacchi reciproci, dall’aria e con razzi, con Hezbollah”. (Agenzia askanews)

Infine i pannelli solari. È la guerra ibrida contro Hezbollah, condotta a colpi di attacchi cyber. (Il Fatto Quotidiano)