Aids, 22 nuovi casi a Piacenza nel 2024. "Infezioni raddoppiate, non abbassare la guardia"
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Come ogni anno, il 1 dicembre si celebra la giornata mondiale dell’Aids, evento di sensibilizzazione in cui si fa informazione su questa patologia. “Le infezioni da HIV, virus in grado di causare l’AIDS, sono molto cambiate dall’inizio della sua scoperta. Nel corso degli anni si è passati – evidenzia Filippo Trapani, direttore di Malattie infettive all’ospedale di Piacenza – da una patologia quasi invariabilmente a esito fatale allo status di patologia cronica, controllata nella maggior parte dei casi da terapie farmacologiche semplici da assumere, ben tollerate dai pazienti e altamente efficaci. (piacenzasera.it)
Se ne è parlato anche su altri media
È quanto emerge dai dati del Centro Operativo AIDS (COA) dell’Istituto Superiore di Sanità che, in occasione della Giornata Mondiale dell’AIDS (1° dicembre), ha pubblicato i dati epidemiologici. Il Covid paradossalmente aveva dato una mano, ma negli ultimi anni le nuove diagnosi di HIV hanno ripreso a crescere nel 2023 tornando ai livelli pre-pandemici. (Sanità24)
L'iniziativa gode del patrocinio morale del Comune di Napoli e della Città Metropolitana di Napoli. (Corriere della Sera)
Così come è attivo oggi grazie a donazio… Nasce per combattere lo stigma sociale difficile da sradicare quando si parla di Hiv e per fare attività di prevenzione tra i giovanissimi, il Progetto Scuola di Anlaids: in Liguria, durante lo scorso anno scolastico, ha raggiunto 2.530 studenti. (La Repubblica)
E il nostro Paese, dove l’incidenza è minore, ha un problema di diagnosi tardive e di scarsa informazione. Una data inchiesta (Sky Tg24 )
Se il primo screening risulta positivo, cioè ha rilevato la presenza degli anticorpi, si viene ricontattati dall'Asrem per un test di conferma. Una buona pratica che consiste in un prelievo di sangue col quale si testa la presenza degli anticorpi diretti contro il virus (Primonumero)
Alla vigilia del 2025 c’è ancora chi pensa che si possa contrarre l’HIV respirando la stessa aria di una persona infetta: ne è convita il 5,2% della popolazione. 29 NOV (Quotidiano Sanità)