Suicidio nel carcere della Dogaia: la vittima è un detenuto di 27 anni

Un detenuto di 27 anni si è suicidato nel carcere della Dogaia. Il giovane è stato trovato agonizzante intorno alle 19 di ieri, sabato 27 luglio, da uno degli agenti impegnati nella vigilanza e nel controllo del reparto di ‘media sicurezza’. Troppo gravi le condizioni del detenuto che è morto poco dopo l’arrivo all’ospedale Santo Stefano. Si allunga l’elenco dei suicidi nelle carceri italiane. Una scia di morte che sembra inarrestabile. (notiziediprato.it)

Su altri media

Si tratta del terzo suicidio che si verifica nella casa circondariale nell’arco di un anno. Secondo il sindacato Uilpa della polizia penitenziaria la vittima aveva alcune condanne definitive e sarebbe uscito dal carcere nel 2032. (LA NAZIONE)

Trent’anni circa, italiano, è stato rinvenuto impiccato ieri mattina nella sua cella. Lo rende noto Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria. (Il Fatto Quotidiano)

Gaia Tortora Prato, Rebibbia, Brescia, Milano, Viterbo. Forse. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Roma, detenuto si impicca in cella a Rebibbia: è il 59esimo suicidio da inizio anno

Si tratta del 60esimo suicidio di un detenuto nel corso dell'anno, cui vanno aggiunti 6 appartenenti alla Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita. Un 27enne detenuto nel carcere di Prato si è impiccato ieri sera nella sua cella nel carcere di Prato. (ilmessaggero.it)

Il ventisettenne che sabato scorso si è impiccato nel reparto ‘media sicurezza’ della Dogaia, è il detenuto numero 60 che dall’inizio dell’anno ha trasformato la cella nella propria tomba. Sessanta. (notiziediprato.it)

E' il 59esimo suicidio in carcere in Italia dall'inizio dell'anno. «Si tratta di una carneficina che ha evidenti responsabilità politiche e amministrative - denuncia Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria - 14.500 detenuti in più rispetto ai posti disponibili, 18mila unità mancanti alla Polizia penitenziaria, carenze nell'assistenza sanitaria e psichiatrica, illegalità diffusa e disorganizzazione imperante non si possono affrontare con le chiacchiere del Governo, cui assistiamo anche in queste ore. (Corriere Roma)