Suicidi in carcere: un anno tragico con 60 vittime

Un giovane di 27 anni, detenuto nel carcere di Prato, si è tolto la vita ieri sera. Questo tragico evento segna il 60esimo suicidio in carcere nel corso dell'anno 2024, un numero allarmante che non ha precedenti.

Il giovane, di nazionalità italiana, si è impiccato nella sua cella del carcere di Prato. L'incidente è avvenuto ieri sera, intorno alle 19, quando l'uomo era da solo in cella. Nonostante sia stato trovato agonizzante dagli agenti di polizia penitenziaria e trasportato immediatamente in ospedale, è deceduto poco dopo.

Questo è il secondo caso di suicidio registrato nel carcere di Prato dall'inizio dell'anno, ma la situazione è ancora più grave a livello nazionale. Infatti, si tratta del 60esimo suicidio di un detenuto nel corso dell'anno, a cui si aggiungono 6 appartenenti alla Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita. Questi numeri rappresentano una vera e propria carneficina, come sottolineato da Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria.

Di fronte a questa situazione drammatica, il garante regionale Giuseppe Fanfani ha lanciato un accorato appello a "smettere di parlare a sproposito e stracciarsi le vesti ad ogni occasione". Secondo Fanfani, è necessario "tacere e metter mano a riforme strutturali che allontanino il pianto dalle nostre carceri". Questo ennesimo suicidio in carcere sottolinea l'urgenza di affrontare il problema alla radice, attraverso interventi strutturali che possano prevenire ulteriori tragedie.

La morte di questo giovane detenuto, che stava scontando alcune condanne definitive con fine pena nel 2032, è un monito per tutti. La situazione nelle carceri italiane è insostenibile e richiede un intervento immediato per garantire la sicurezza e il benessere dei detenuti. Il 2024 si sta rivelando un anno tragico per le carceri italiane, con un numero record di suicidi. È fondamentale che vengano prese misure concrete per affrontare questa crisi.

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