Sit-in dopo il suicidio alla Dogaia: "Basta morti in carcere". Appello al Governo: "Subito interventi, questa vergogna deve finire"

Sit-in dopo il suicidio alla Dogaia: Basta morti in carcere. Appello al Governo: Subito interventi, questa vergogna deve finire
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notiziediprato.it INTERNO

Sessanta. Il ventisettenne che sabato scorso si è impiccato nel reparto ‘media sicurezza’ della Dogaia, è il detenuto numero 60 che dall’inizio dell’anno ha trasformato la cella nella propria tomba. E’ un lutto senza fine, un abbraccio doloroso quello che idealmente stringe le carceri italiane con i detenuti che protestano, si ribellano, insorgono contro condizioni di vita obiettivamente difficili. (notiziediprato.it)

La notizia riportata su altre testate

Il ragazzo, 27 anni, è morto poco dopo l’arrivo in ospedale, chiudendo gli occhi su un orizzonte che lo avrebbe visto scontare la pena (era pluripregiudicato per svariati reati, tra cui furti e rapine) fino al 2032. (LA NAZIONE)

A cura di Davide Falcioni Prato, detenuto di 27 anni si impicca in carcere: è il 60esimo suicidio dell’anno Il giovane si è impiccato ieri sera nella sua cella del carcere di Prato: stava scontando alcune condanne definitive con fine pena nel 2032. (Fanpage.it)

Lo rende noto Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria. Trent’anni circa, italiano, è stato rinvenuto impiccato ieri mattina nella sua cella. (Il Fatto Quotidiano)

Detenuto si uccide in cella: è il terzo in 8 mesi. I sindacati: "Dogaia abbandonata dai vertici"

Per lo più nomi di città di un terrificante bollettino di morte che ha raggiunto quota 60. Perché ormai siamo totalmente assuefatti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Numeri con dietro storie di persone che raccontano un’emergenza, e a questa emergenza il governo non sta dando risposte". "Il tema non è solo il sovraffollamento, si tratta di rivoluzionare il concetto di carcere come strumento estremo di pagamento di una pena e portarlo ad essere strumento riabilitativo. (Civonline)

La corsa al Santo Stefano è stata immediata, ma non c’è stato nulla da fare. Si tratta del sessantesimo suicidio di un detenuto nel corso dell’anno in Italia. (LA NAZIONE)