Siamo assuefatti all’inferno dei reclusi

Siamo assuefatti all’inferno dei reclusi
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QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

Gaia Tortora Prato, Rebibbia, Brescia, Milano, Viterbo. Per lo più nomi di città di un terrificante bollettino di morte che ha raggiunto quota 60. Ecco, forse – chissà – se iniziassimo a dare un nome un volto a quei nomi che non sono città, ma persone identificate con il carcere dove sono recluse, le nostre coscienze avrebbero un minimo di sussulto. Forse. Perché ormai siamo totalmente assuefatti. E anche la conta dei suicidi che si aggiorna velocemente non ci colpisce più. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Su altri giornali

Noi però siamo chiamati ad andare oltre il dolore, dobbiamo constatare il fallimento di una democrazia che ha nella carta costituzionale dei principi bellissimi, che però non riescono a trovare una concretezza». (gonews)

Trovato agonizzante dagli agenti di polizia penitenziaria è stato soccorso e trasportato in ospedale, ma è deceduto poco dopo. Un 27enne italiano, detenuto nel carcere della Dogaia, si è suicidato impiccandosi. (tvprato.it)

E' il 59esimo suicidio in carcere in Italia dall'inizio dell'anno. Un detenuto di circa 30 anni, italiano, si è impiccato nella sua cella del reparto G12 della casa circondariale di Roma Rebibbia. (Corriere Roma)

Sit-in dopo il suicidio alla Dogaia: "Basta morti in carcere". Appello al Governo: "Subito interventi, questa vergogna deve finire"

Bisogna tacere e metter mano a riforme strutturali che allontanino il pianto dalle nostre carceri”. Il garante regionale Giuseppe Fanfani interviene sull’ennesimo suicidio in carcere avvenuto ieri sera a Prato dove un 27enne di nazionalità italiana si è tolto la vita impiccandosi. (gonews)

Una carneficina mai vista in precedenza”, si legge in una nota di Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria. “Si tratta del 60esimo suicidio di un detenuto nel corso dell’anno, cui vanno aggiunti 6 appartenenti alla Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita. (Il Fatto Quotidiano)

Sessanta. Il ventisettenne che sabato scorso si è impiccato nel reparto ‘media sicurezza’ della Dogaia, è il detenuto numero 60 che dall’inizio dell’anno ha trasformato la cella nella propria tomba. (notiziediprato.it)