Giovane detenuto si uccide nel carcere di Prato: aveva 27 anni

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LA NAZIONE INTERNO

– Aveva solo 27 anni il giovane detenuto italiano che ieri sera, 27 luglio, si è tolto la vita, impiccandosi, nella sua cella nel carcere della Dogaia. Si tratta del terzo suicidio che si verifica nella casa circondariale nell’arco di un anno. Secondo il sindacato Uilpa della polizia penitenziaria la vittima aveva alcune condanne definitive e sarebbe uscito dal carcere nel 2032. La tragedia è avvenuta dopo un tentativo di rivolta all’interno del carcere pratese, quando ieri sera alcuni detenuti, per protesta si erano rifiutati di rientrare in cella rompendo le lampade al neon e barricandosi dentro una delle sezioni. (LA NAZIONE)

Su altri giornali

Il governo ha intenzione di battere ogni macabro record? Perché né Meloni né Nordio vogliono vedere questa strage silenziosa? Tornino sulla terra e intervengano con urgenza". Lo dice Riccardo Magi, segretario di +Europa. (Civonline)

Un 27enne detenuto nel carcere di Prato si è impiccato ieri sera nella sua cella. Una carneficina mai vista in precedenza", afferma in una nota Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria dando la notizia della morte del 27enne, di nazionalità italiana, spiega il sindacato, "alcune condanne definitive con fine pena nel 2032". (Il Messaggero Veneto)

E anche la conta dei suicidi che si aggiorna velocemente non ci colpisce più. Perché ormai siamo totalmente assuefatti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Si toglie la vita in carcere, il vescovo di Prato: "Fallimento della democrazia"

Vittima un giovane di 27 anni, trovato in fin di vita da un agente e morto poco dopo l’arrivo all’ospedale di Prato (leggi). L’ultimo suicidio è quello di sabato 27 luglio nel reparto di ‘media sicurezza’ della Dogaia. (notiziediprato.it)

«Subito soccorso e condotto in ospedale, è spirato poco dopo. Un 27enne detenuto nel carcere di Prato si è impiccato ieri sera nella sua cella nel carcere di Prato. (ilmessaggero.it)

«Provo un dolore immenso perché una vita si è spezzata a causa della disperazione. Noi però siamo chiamati ad andare oltre il dolore, dobbiamo constatare il fallimento di una democrazia che ha nella carta costituzionale dei principi bellissimi, che però non riescono a trovare una concretezza». (gonews)