I Dazi Di Trump E L’incertezza Che Attanaglia L’economia Globale
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Mentre l’orologio segna l’avvicinarsi dell’annuncio ufficiale, previsto per le 22 di oggi, l’amministrazione Trump si appresta a confermare l’imposizione di dazi sulle importazioni provenienti dai principali partner commerciali degli Stati Uniti. Una mossa che, sebbene annunciata a più riprese dal tycoon, continua a generare fibrillazione nei mercati e tra gli operatori economici, preoccupati dalle possibili ripercussioni su scala mondiale.
Non è solo Wall Street a tremare. L’incertezza sulla portata effettiva delle nuove tariffe, che potrebbero raggiungere picchi del 200%, ha già iniziato a riflettersi sul morale dei consumatori americani, i quali, pur non essendo estranei alle politiche protezioniste dell’ex presidente, temono un rincaro generalizzato dei beni di consumo. D’altronde, quando si alzano barriere doganali, è raro che qualcuno ne esca indenne.
In Italia, le reazioni non si sono fatte attendere. Luca Zaia, presidente del Veneto e esponente di spicco della Lega, ha definito «devastante» l’impatto che tali misure avrebbero sull’export regionale, valutato in quasi otto miliardi di euro. Pur criticando l’approccio frontale, Zaia invoca una soluzione diplomatica, sottolineando come le guerre commerciali, come quelle belliche, siano «un veleno per tutti». Un monito che sembra riecheggiare le tensioni già vissute durante la precedente amministrazione Trump, quando i dazi sull’acciaio e l’alluminio scatenarono ritorsioni a catena.
Intanto, in Sardegna, gli imprenditori hanno preferito bloccare gli ordini in attesa di chiarimenti. «Meglio fermarsi oggi che pagare domani», sembra essere il mantra di chi, dopo anni di aperture verso il mercato statunitense, si ritrova a dover fronteggiare l’ennesima incognita. La paura di una «stangata» improvvisa è tangibile, soprattutto per quelle aziende che, operando in settori già fragili, rischiano di vedersi tagliare fuori da un colpo di spugna.