Israele: «Abbiamo eliminato il capo della sicurezza generale di Hamas nella Striscia»

Israele: «Abbiamo eliminato il capo della sicurezza generale di Hamas nella Striscia»

C'è anche un esperto britannico di sminamento, un 51enne di cui non è stato reso noto il nome, tra gli stranieri feriti nell'esplosione che ieri ha devastato una struttura dell'Onu nella Striscia di Gaza palestinese, uccidendo almeno un funzionario internazionale e ferendo diversi altri dipendenti o collaboratori della sede. Lo ha riferito alla Bbc l'organizzazione Mines Advisory Group. Fonti Onu hanno indicato la responsabilità d'Israele dietro l'esplosione, cosa che le autorità israeliane viceversa negano. (Corriere del Ticino)

Se ne è parlato anche su altri media

La mattanza dei bambini nella striscia di Gaza è ricominciata nell’indifferenza generale. Qui si discute di manifesti di cent’anni fa, del compenso pagato a un guitto per fare propaganda politica, mentre a Gaza il genocidio continua e, si dice, 130 bambini sono stati ammazzati in un solo giorno. (Il Giornale d'Italia)

A Gerusalemme i manifestanti continuano a chiedere la fine della guerra a Gaza e il rilascio di tutti gli ostaggi tenuti prigionieri da Hamas. Ancora proteste davanti alla residenza del premier israeliano Netanyahu. (Il Sole 24 ORE)

Io trovo che sia davvero gravissimo che il cessate il fuoco si sia interrotto, serve uno sforzo tutta la comunità internazionale, dell'Unione Europea e del governo italiano". Schlein: Meloni non può stare zitta su situazione Gaza Napoli, 21 mar. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Gaza. Dall'odio alla speranza: davanti a una neonata estratta viva dalle macerie

TEL AVIV – Con il pieno sostegno di Donald Trump e nel sostanziale disinteresse dell’Europa, concentrata solo sulla questione ucraina, Netanyahu lancia il piano finale contro Hamas. A Gaza e in Cisgiordania. (la Repubblica)

Lo stato ebraico ha lanciato una nuova operazione di terra uccidendo almeno 95 palestinesi, tra cui donne e bambini. Nel mirino dell'IDF in particolare edifici residenziali nelle città di Khan Younis, Rafah e Beit Lahiya. (Fanpage.it)

Le parole di San Giovanni Paolo II e di Papa Francesco si uniscono in una implorazione all'umanità. Sono ripresi violentemente attacchi, scontri, bombardamenti in più zone di guerra nel mondo. Più aumenta la diffusione di parole come espansione, conquista, supremazia più queste parole vengono tradotte in morte e in violenza distruttrice. (Avvenire)