Incendio in una discoteca in Macedonia del Nord, 59 morti e oltre 155 feriti. Vescovo: “Immenso dolore per la perdita di giovani vite”

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Un incendio in una discoteca a Kocani, Macedonia del Nord, ha causato 59 morti e oltre 155 feriti. La struttura era sovraffollata e priva di licenza. Solidarietà dal vescovo di Skopje, da Papa Francesco e dal card. Nemet. Indagini in corso (Foto AFP/SIR) 59 morti e oltre 155 feriti: è il bilancio tragico dell’incendio scoppiato in una discoteca affollata a Kocani, cittadina a cento chilometri dalla capitale Skopje, nella Repubblica della Macedonia del Nord. (Servizio Informazione Religiosa)

La notizia riportata su altri giornali

Centinaia di persone, dopo un raduno pacifico davanti al Municipio, al grido di «Assassini», hanno assaltato e distrutto un bar e un'auto appartenenti al proprietario della discoteca 'Pulse' andata a fuoco, che figura tra le persone finora arrestate. (ilmessaggero.it)

Non ce l'ha fatta Andrej Lazarov: è morto cercando di salvare da un incendio le persone presenti in una discoteca. Il calcio nord macedone piange la scomparsa di Andrej Lazarov, centrocampista di proprietà dello Shkupi, società con sede nella capitale Skopje (Goal Italia)

I manifestanti al grido di "assassini" hanno lanciato prima uova, poi pietre, pezzi d'asfalto e bottiglie contro il Municipio di Kocani protestando contro un "sistema corrotto" che non ha mostrato rispetto per una tragedia che, tra l'altro, poteva essere evitata. (Il Giornale d'Italia)

Alta tensione a Kocani, la città macedone della strage in discoteca

Ore 2 e 48 di ieri. Sebbene i biglietti venduti fossero stati circa 250, all’interno c’erano almeno 500 persone, in gran parte giovani tra i 14 e i 25 anni. (Corriere della Sera)

La giovane, che ha perso sua sorella nel rogo, ha ricordato il panico che si è scatenato mentre le persone cercavano di fuggire: ha detto di essere caduta dalle scale mentre cercava di uscire dall’edificio in fiamme e di essere stata calpestata dagli altri. (LAPRESSE)

Decine di manifestanti hanno protestato violentemente fuori dai locali di un'azienda legata al proprietario della discoteca, prima di dirigersi verso l'abitazione del sindaco di questa cittadina di circa 30.000 abitanti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)