Dopo il rogo alla discoteca, a Kocani esplode la rabbia
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SKOPJE A Kocani, in Macedonia del Nord, è esplosa la rabbia dei cittadini che chiedono giustizia per le decine di giovani morti nel rogo della locale discoteca. Centinaia di persone, dopo un raduno pacifico davanti al Municipio, al grido di 'Assassini', hanno assaltato e distrutto un bar e un'auto appartenenti al proprietario della discoteca 'Pulse' andata a fuoco, che figura tra le persone finora arrestate. (Alto Adige)
La notizia riportata su altri giornali
Lo ha annunciato in serata il procuratore della Repubblica di Macedonia del nord Ljupco Kocevski. Nella discoteca di Kocani sono stati utilizzati fuochi d’artificio illegalmente e non c’erano abbastanza dispositivi antiincendio. (Il Sole 24 ORE)
La giovane, che ha perso sua sorella nel rogo, ha ricordato il panico che si è scatenato mentre le persone cercavano di fuggire: ha detto di essere caduta dalle scale mentre cercava di uscire dall’edificio in fiamme e di essere stata calpestata dagli altri. (La Nuova Sardegna)
Terribile episodio di cronaca avvenuto in Macedonia del Nord, precisamente a Kocani, in cui un incendio in una discoteca, ha causato 59 vittime e ben 150 feriti e purtroppo dalle ultime indiscrezioni non sembra ancora finita. (LazioNews24.com)

Un incendio in una discoteca a Kocani, Macedonia del Nord, ha causato 59 morti e oltre 155 feriti. La struttura era sovraffollata e priva di licenza. Solidarietà dal vescovo di Skopje, da Papa Francesco e dal card. (Servizio Informazione Religiosa)
I funzionari locali hanno affermato che la licenza del locale era stata ottenuta illegalmente e che il locale non disponeva di estintori e uscite di emergenza. (la Repubblica)
I manifestanti hanno scandito slogan gridando "assassini" e hanno lanciato bottiglie di plastica contro l’edificio. L'incendio, scoppiato probabilmente a causa di effetti pirotecnici sul palco durante un concerto dal vivo, si è rapidamente propagato nel locale sovraffollato, mettendo in evidenza gravi violazioni delle norme di sicurezza e presunti episodi di corruzione. (Corriere TV)