Scholz dal presidente Steinmeier per chiedere lo scioglimento Bundestag
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Dopo aver perso la fiducia al Bundestag, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha incontrato il presidente federale Frank-Walter Steinmeier al Palazzo Bellevue. Come previsto, Scholz ha chiesto a Steinmeier di sciogliere il Bundestag in modo che siano possibili nuove elezioni. (Corriere TV)
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Da tempo infatti, più o meno da quando Olaf Scholz è diventato cancelliere, tra diplomatici europei era comune utilizzare l’espressione “voto tedesco” per indicare un’astensione dell’ultimo momento. Adesso ci sarà da aspettare il risultato del voto in Germania, ma se c’è una cosa che a Bruxelles si erano tutti abituati a fare era proprio «aspettare la Germania». (La Stampa)
Come era previsto, il Bundestag ha sfiduciato il governo di minoranza guidato dal cancelliere, aprendo le porte a elezioni anticipate in Germania il 23 febbraio. Tempo scaduto per Olaf Scholz. (Secolo d'Italia)
Cala come previsto nel canovaccio istituzionale il sipario sul governo Scholz, senza colpi di scena finali e con la massima fretta di tutti gli attori politici già immersi nelle prove generali della campagna elettorale. (il manifesto)
Come ampiamente previsto, Olaf Scholz ha perso il voto di fiducia al parlamento tedesco. Al Bundestag il cancelliere socialdemocratico è stato sfiduciato con 394 no, 207 sì e 116 astenuti, dopo che gli era rimasto soltanto l’appoggio del suo partito, i socialisti dell’Spd, e i Verdi. (ISPI)
Con un discorso durato 25 minuti — tanto una difesa del proprio operato quanto un appello elettorale — ha chiesto la fiducia secondo l’articolo 68 della Costituzione tedesca. Ma, paradossalmente, come prevede la legge, ha chiesto di essere «sfiduciato» in termini tecnici, di essere mandato a casa, affinché il Paese possa ripartire. (Corriere della Sera)
In uno scenario politico tedesco in costante evoluzione, il governo di minoranza guidato da Olaf Scholz ha incontrato un ostacolo significativo, culminato nella votazione di sfiducia che ha visto il cancelliere perdere il sostegno necessario per continuare il suo mandato. (Nicola Porro)