La squadra per la vendetta. Trump, i lealisti e il test sulla sottomissione repubblicana (di G. Belardelli)
Durante la campagna elettorale, Donald Trump ha giurato più volte vendetta. Vendetta contro i suoi avversari politici e contro le agenzie governative, ree – a suo avviso – di averlo perseguitato. Le sue scelte per alcune delle più alte cariche del governo dimostrano che faceva sul serio. Il presidente eletto ha indicato tre nomi che stanno facendo discutere sia per le lo… (L'HuffPost)
La notizia riportata su altre testate
Il futuro governo di Donald Trump, già in via di definizione, è oggetto di acceso dibattito negli ambienti politici statunitensi, inclusi quelli del partito repubblicano. Tra le recenti nomine annunciate spiccano quelle di Matt Gaetz, Tulsi Gabbard e Pete Hegseth: tre figure che stanno suscitando scalpore per le posizioni controverse e la mancanza di esperienza specifica nei ruoli per cui sono stati scelti. (Famiglia Cristiana)
“È un avvocato talentuoso e tenace, proteggerà i nostri confini, smantellerà le organizzazioni criminali, metterà fine all’uso della giustizia come arma e ripristinerà la fede e la fiducia degli americani nel dipartimento di Giustizia, dopo che è stata totalmente distrutta”, ha annunciato sui social il presidente eletto, per giustificare una scelta che appare tra le più sorprendenti e provocatorie nell’ambito delle nomine per la nuova amministrazione. (ISPI)
Per il tycoon, Gaetz "ricostruirà la fiducia degli americani nel dipartimento della Giustizia". Trump ha scelto Matt Gaetz come nuovo ministro della Giustizia. (Il Giornale d'Italia)
Chi è Matt Gaetz Repubblicani spaccati. Dopo alcuni nomi prevedibili, Donald Trump ha iniziato a nominare personaggi molto controversi per il suo gabinetto. Tra questi il deputato Matt Gaetz a procuratore generale. (Virgilio Notizie)
Ha aspettato la nomina finale per scioccare, scandalizzare, lasciare attonita la Washington politica. Ha aspettato la fine per assegnare il ruolo per lui più significativo e per far capire a tutti, democratici e repubblicani, che la sua presa sul governo americano sarà totale, aggressiva, incurante di forme e tradizioni. (Il Fatto Quotidiano)
Ma ad oggi la rosa di nomi che vanno completando l’organico del prossimo governo Trump sembrano corrispondere un po’ ad entrambe le categorie. A ideologi di ferro come Stephen Miller, architetto della tolleranza zero sovranista (e sgherri come Tom Homan, specialista della sottrazione di figli ai richiedenti asilo), si sommano personaggi che sembrano avere un ruolo principalmente provocatorio. (il manifesto)