La vera storia di Carmela, la signora dei fiori gialli
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Carmelina Mancuso, per tutti semplicemente Carmela, è diventata in poche ore il volto di una devozione semplice e autentica, quella che ha colpito persino papa Francesco durante la sua degenza al Policlinico Gemelli di Roma. Originaria di Monterosso Calabro, un piccolo paese in provincia di Vibo Valentia, Carmela vive ormai da anni nella capitale, dove ha portato con sé non solo le sue radici calabresi, ma anche un gesto che l’ha resa celebre: portare fiori gialli alle udienze papali.
Quel mazzo di rose gialle, che ha sventolato con forza per attirare l’attenzione del Pontefice, è stato notato da Francesco durante la sua prima apparizione pubblica dopo il ricovero. “Vedo una signora con i fiori gialli, brava!”, ha detto il Papa con un filo di voce, rivolgendosi a lei dalla finestra del quinto piano dell’ospedale. Un momento che Carmela descrive come “un’emozione indescrivibile”, durante il quale ha ringraziato il Signore per averle permesso di vivere quell’istante.
Ma chi è davvero Carmela? La sua storia è fatta di piccoli gesti quotidiani, di una fede vissuta senza clamore ma con costanza. Ogni volta che partecipa alle udienze, porta con sé fiori gialli, un colore che per lei rappresenta luce e speranza. “Mi ci sono affezionata”, racconta, spiegando che quelle rose sono diventate un simbolo della sua fiducia nel Papa e nella sua guarigione. “Ero fiduciosa fin dall’inizio”, dice, “ho sempre pensato: ce la farà, ce la farà”.
La sua presenza davanti al Gemelli non è stata casuale. Durante tutto il periodo di ricovero del Papa, Carmela è stata una delle tante persone che hanno vegliato fuori dall’ospedale, portando conforto e preghiere. Quella mattina, però, il suo gesto è stato più eloquente di tante parole: sventolando le rose, ha voluto comunicare al Pontefice non solo il suo affetto, ma anche la sua vicinanza in un momento delicato.
Carmela, che nella vita è una donna riservata, non si aspettava certo di finire al centro dell’attenzione. Eppure, quel breve scambio con il Papa ha reso la sua storia un simbolo di quella fede popolare che, senza bisogno di grandi discorsi, sa esprimersi attraverso gesti semplici e carichi di significato.