«Il mondo cambia e l'Unione Europea sta restando indietro»
«La diagnosi e la soluzione sono chiare: l'Ue deve unirsi e affrontare le sfide strutturali per aumentare la propria competitività», ha sostenuto l'ex ministra francese. Servirà «far progredire l'unione dei mercati dei capitali» e «saranno necessari anche sforzi significativi per rafforzare la resilienza economica dell'Europa e decarbonizzare l'economia. Ciò richiederà investimenti sostanziali nei prossimi anni, che devono provenire sia da fonti private che pubbliche». (Corriere del Ticino)
La notizia riportata su altre testate
L'aumento dei prezzi nei settori fondamentali, come i servizi (+4%) e i beni di prima necessità quali cibo, alcolici e tabacchi (+2,4%), continua a pesare sulle famiglie italiane e sui lavoratori, già colpiti da una riduzione del potere d'acquisto. (Il Giornale d'Italia)
Ne terremo conto nella nostra prossima riunione di politica monetaria di ottobre. Le proiezioni dello staff della Bce di settembre prevedono un'inflazione media del 2,5% nel 2024, del 2,2% nel 2025 e dell'1,9% nel 2026" così la presidente della Bce Christine Lagarde, in audizione al Parlamento Europeo. (il Giornale)
“Non faccio osservazioni su fusioni specifiche”, ha poi sottolineato, come da prassi, ma chi ha orecchie per intendere, intenda. Oggi però è la stessa presidente Christine Lagarde ad appoggiare l’ipotesi di una fusione. (Il Fatto Quotidiano)
Dopo che i dati dalle maggiori economie dell'eurozona, specialmente quelli di Italia, Francia e Germania hanno evidenziato ulteriori moderazioni dell'inflazione, si profila uno sviluppo in questa direzione dai dati che domani pubblicherà Eurostat, a consuntivo di tutta l'area valutaria per settembre. (Tiscali Notizie)
E le dichiarazioni giunte oggi dalla presidente della Bce, Christine Lagarde, alimentano le ipotesi di un nuovo possibile taglio dei tassi di interesse già alla riunione del Consiglio direttivo del 17 ottobre. (Agenzia askanews)
"Il mondo sta cambiando rapidamente e l’Europa sta rischiando di rimanendo indietro. La diagnosi e il rimedio sono chiari: l’Ue deve unirsi e affrontare le sue sfide strutturali per aumentare la sua competitività. (il Giornale)