Schiaffo alla sinistra: Donald "usa" il pugno

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L'ultimo esproprio ai sedicenti proletari da parte del multimiliardario Donald Trump è puramente iconografico. Ma non è poca cosa. L'ex presidente dopo aver sottratto alla sinistra una bella fetta di elettorato, ora ha scippato alle frange più radicali anche un simbolo: il pugno. E, mediaticamente, è un bello schiaffo. Ma partiamo dalla cronaca recentissima, cioè l'attentato del 13 luglio nel quale il candidato repubblicano ha scampato la morte per pochi millimetri. (il Giornale)

Se ne è parlato anche su altri media

I media hanno sottolineato il fatto che l’assassino era registrato come repubblicano (anche se ha fatto donazioni ad organizzazioni di estrema sinistra). È stato dimenticato però che mesi fa i Democratici hanno esortato altri democratici a registrarsi come repubblicani per votare contro Trump alle primarie. (Nicola Porro)

In attesa dell’audizione ufficiale della commissione d’inchiesta che si svolgerà il prossimo 22 luglio, la direttrice del Secret service Kimberly Cheatle, l’agenzia statunitense preposta alla sicurezza del presidente degli Stati Uniti e degli ex presidenti, si è assunta la responsabilità del fallimento della sua agenzia nel prevenire l’attacco all’ex presidente Donald Trump, affermando tuttavia di non avere intenzione di dimettersi. (Armi e Tiro)

«Se non succede nient’altro di drammatico, l’attentato a Trump gli assicura la vittoria il prossimo novembre, e da Presidente cercherà di convincere Putin a fare la pace in Ucraina». (ilgazzettino.it)

La democrazia offesa dal mito del gladiatore

Non ha dubbi Ferdinando Mezzelani, titolare dell'agenzia GMT e noto fotografo di Sport e Salute e del Coni, in partenza per le Olimpiadi di Parigi 2024, parlando con l'Adnkronos della foto realizzata da Doug Mills, per il New York Times, che cattura la scia del proiettile che (Secolo d'Italia)

"Tra gli argomenti all’ordine del giorno la verifica della sussistenza di eventuali segnali da attenzionare nei confronti di obiettivi sensibili americani", hanno spiegato da palazzo Diotti. Prevenzione, anche in assenza di "pericoli specifici". (MilanoToday.it)

E infatti, la metà del mondo – la parte maschile, machista senza sapere di esse… È un premio Pulitzer, lavora per l’Associated Press, al Guardian dice: «Il bello della fotografia è che due persone possono avere reazioni completamente diverse davanti alla stessa immagine». (La Stampa)