Tudor e Vlahovic, il dialogo che può ridare slancio alla Juventus

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SPORT

Igor Tudor, da sempre poco incline ai giri di parole, ha scelto la via del confronto diretto con Dusan Vlahovic, in un faccia a faccia durato oltre trenta minuti. L’allenatore croato, chiamato da Cristiano Giuntoli per rilanciare una squadra in cerca di identità dopo l’addio a Thiago Motta, ha chiarito subito le sue intenzioni: vuole tirar fuori il meglio dal serbo, convinto che sia tra i migliori centravanti d’Europa ma anche che possa – e debba – fare di più.

Quello che ha colpito, oltre alla franchezza di Tudor, è stata la richiesta esplicita di sapere se Vlahovic stesso credesse nelle proprie capacità. Un approccio che non ammette mezze misure, tipico di un tecnico abituato a lavorare sulla mentalità dei giocatori tanto quanto sul loro rendimento in campo. E se nei giorni scorsi, dopo la sconfitta contro l’Atalanta, si era parlato di tensioni nello spogliatoio – con gesti plateali come la porta spaccata – ora l’atmosfera sembra essersi alleggerita.

La Juventus, con sole nove partite rimanenti, ha un obiettivo chiaro: agganciare la Champions League, l’unico traguardo che potrebbe riscattare una stagione al di sotto delle aspettative. E Tudor, che nella sua carriera ha spesso saputo valorizzare gli attaccanti, potrebbe essere la chiave per ridare smalto a Vlahovic, finora alterno nonostante i lampi di qualità.