Usa, Trump è ufficialmente il 47esimo presidente. Nonostante Stormy
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"Donald J. Trump, dello stato della Florida, ha ricevuto 312 voti", ha annunciato la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris, presiedendo la seduta del Congresso per la certificazione della vittoria del suo avversario. Harris si è fermata per un attimo, per lasciare che i rappresentanti Repubblicani tributassero un applauso a Trump. "Kamala D. Harris - ha poi aggiunto - dello stato della California, ha ricevuto 226 voti". (Italia Oggi)
Se ne è parlato anche su altre testate
. L'annuncio è stato accolto da un grande applauso di deputati e senatori repubblicani. (Tiscali Notizie)
“Donald Trump dello stato della Florida ha ricevuto 312 voti”, ha detto la presidente del Senato Kamala Harris, uscita sconfitta come candidata dei democratici dalla corsa elettorale, che ha contestualmente ufficializzato anche JD Vance in qualità di vice. (ISPI)
WASHINGTON — È passata da poco l’una e mezza del pomeriggio, quando Kamala Harris proclama che «Donald Trump è stato eletto presidente degli Stati Uniti». Così concede al suo avversario quello che quattro anni fa lui aveva negato a Joe Biden, il passaggio pacifico dei poteri, che sta al cuore della democrazia. (la Repubblica)
Smacco per la democrazia statunitense: nella stessa giornata in cui 4 anni fa Donald Trump non fermò i suoi sostenitori pronti a “scatenare l’inferno” a Capitol Hill, il tycoon viene dichiarato il 47° presidente degli Stati Uniti dalla sua avversaria, Kamala Harris. (Il Fatto Quotidiano)
Finisce con senatori e deputati a congratularsi con JD Vance, senatore dell’Ohio che fra 13 giorni diventerà vicepresidente. Il 40enne compagno di corsa di Trump è seduto in prima fila, e alle 13:35 quando la vicepresidente Kamala Harris – che guida il Senato – ha chiuso la Joint Session del Congresso con cui è stata certificata la vittoria del 5 novembre di Trump, schizza in piedi sorridente circondato dai compagni di partito. (La Stampa)
Come accade ogni 4 anni i membri del Congresso si sono riuniti a Capitol Hill per certificare l’elezione del presidente avvenuta il primo martedì di novembre. (il manifesto)