Caso Farfalle, respinta l'archiviazione per Emanuela Maccarani: l'allenatrice a processo per maltrattamenti
Articolo Precedente
Articolo Successivo
La giudice del Tribunale di Monza, Angela Colella, ha deciso di respingere la richiesta di archiviazione dell'inchiesta per presunti maltrattamenti a carico di Emanuela Maccarani e di ordinare agli inquirenti di formulare l'imputazione coatta. La Procura dovrà, quindi, chiedere il rinvio a giudizio per la direttrice dell'Accademia internazionale di ginnastica ritmica di Desio (in provincia di Monza e della Brianza). (Fanpage.it)
Su altri giornali
Per il gip di Monza, Angela Colella, sono penalmente rilevanti gli insulti e le vessazioni, spesso relativi a una maniacale attenzione a ogni minima variazione della forma fisica, nei confronti delle giovanissime atlete. (Il Fatto Quotidiano)
La decisione del Gip del Tribunale di Monza di ordinare la formulazione dell'imputazione per maltrattamenti per Emanuela Maccarani, dal 1996 commissario tecnico della squadra nazionale italiana di ginnastica ritmica, è un vero e proprio colpo di scena nell'inchiesta scaturita nel 2022 dalla denuncia per presunti abusi e soprusi delle ex atlete della nazionale di ginnastica ritmica Anna Basta e Nina Corradini. (ilmessaggero.it)
Il Gip del Tribunale di Monza ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dall’Ufficio del Pubblico Ministero in relazione alla posizione di Olga Tishina e ha viceversa ordinato la formulazione dell’imputazione per maltrattamenti per Emanuela Maccarani, rispettivamente assistente e direttrice tecnica delle “Farfalle” della ginnastica ritmica di Desio (Monza). (Open)
A renderlo noto è il presidente del Tribunale di Monza Maria Gabriella Mariconda. (Sport Mediaset)
La Procura aveva chiesto l’archiviazione dalle accuse, ma il giudice ha disposto l’imputazione coatta. (MBNews)
Un nuovo capitolo nella vicenda delle ex Farfalle di Desio. La gip del Tribunale di Monza Angela Colella ha disposto l’imputazione coatta per la direttrice tecnica, per la quale invece era stata richiesta l’archiviazione dalla procura di Monza. (La Repubblica)