Libera piazza in libero Stato

Purtroppo si sapeva che sarebbe finita così, che ci sarebbero stati scontri e violenze, che qualcuno ne avrebbe approfittato per dar sfogo alla propria imbecillità. Quella di ieri a Roma era una piazza doverosa, pacifista, volta a rivendicare il diritto di esistere del popolo palestinese, contestando la barbarie non di uno stato, Israele, ma di un leader politico, Netanyahu, che in un anno ha aperto molteplici fronti di guerra, scatenando un odio nei confronti del suo stesso popolo che non si vedeva dalla Seconda guerra mondiale (articolo21)

Su altri media

Una lunga trattativa, la strategia di contenimento del Viminale, nel rispetto di quell'«equilibrio» chiesto nelle ore precedenti dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, poi la guerriglia urbana provocata dagli infiltrati, manipoli di antagonisti dei centri sociali arrivati soprattutto dal Nordest. (ilgazzettino.it)

“Bene aveva fatto la Questura di Roma a negare l’autorizzazione alla manifestazione pro Palestina, tenutasi poi a Roma ieri. Sono stati lanciati sassi, bottiglie e bombe carta contro la polizia, segno che questi facinorosi non avevano argomenti o voglia per contestare civilmente Israele (La Voce del Patriota)

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Scontri corteo pro Palestina a Roma, 4 i fermati: tra loro un arresto e 2 denunce

Numerosi i cartelli che inneggiano al 7 ottobre: «È resistenza, non terrorismo». Pestati cronisti e fotografi. (La Verità)

Le dichiarazioni della premier Giorgia Meloni arrivano poco dopo le 22. E fanno seguito a quelle del presidente del Senato, Ignazio La Russa: "A Roma coloro che dicono di voler manifestare per la pace in realtà inneggiano alla strage del 7 ottobre. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Sono oltre 200 invece le persone allontanate prima della manifestazione di cui 51 con foglio di via poiché gravate da precedenti per reati contro l’ordine pubblico e 150 che, per non farsi identificare ai controlli, hanno deciso di tornare indietro scortati fino al limite di provincia. (OglioPoNews)