Biden si scusa per la gaffe su Zelensky chiamato Putin: "Vado avanti. Trump stupratore" (video)

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Secolo d'Italia ESTERI

Il giorno dopo la gaffe, incalzato in conferenza stampa sullo scambio di persona tra il Presidente ucraino Zelensky, chiamato “Putin”, il Presidente americano Biden si è giustificato così davanti ai giornalisti, “Stavo parlando di Putin e alla fine ho detto ‘Putin, no, mi dispiace, Zelensky”. Poi, nella notte, è andato in scena l’attacco frontale a Donald Trump nel corso di un comizio a Detroit, mentre i suoi sostenitori gli urlavano ‘Non mollare’. (Secolo d'Italia)

Ne parlano anche altre testate

Non fosse stata preceduta da dieci giorni ad altissima intensità, sarebbe stata una conferenza stampa come tante altre. Invece, complice la débacle nel dibattito dello scorso 27 giugno, quella di ieri è diventata un evento attesissimo: Joe Biden, da solo e senza gobbo, davanti a microfoni, giornalisti e telecamere se l’è cavata bene, a parte un paio di gaffes. (ISPI)

E pur ammettendo che la conferenza stampa del presidente «non è stata un disastro», ha proposto a Joe Biden di sottoporsi insieme a lui a dei test cognitivi, spiegando di averli fatti lui stesso, di routine, e di «essere perfetto». (il Giornale)

"Risposte militari alle politiche della Nato". Mentre si chiude il vertice dell'Alleanza Atlantica a Washington, la Russia alza i toni e promette vendetta. Il Cremlino non ha gradito le decisioni prese dall'Occidente: dagli F-16 agli euromissili fino ai 40 miliardi in sostegno di Kiev. (La Stampa)

Così l'ex presidente Usa Donald Trump ha commentato la conferenza stampa che Biden ha tenuto al vertice della Nato a Washington e che è stata caratterizzata da gaffe e lapsus. "Ieri sera non è stato eccezionale. (Adnkronos)

Joe Biden non ha intenzione di mollare. «Fintantoché non mi diranno: «Non c'è alcuna possibilità tu possa vincere», io continuerò a correre per un secondo mandato. (Corriere del Ticino)

Conferma la loro speranza che, prima o poi, gli Stati Uniti si disintegreranno e la Russia vincerà la Guerra Fredda del 21° secolo. Non stupisce che in tanti a Mosca… (la Repubblica)