Elezioni europee 2024: l’asse franco-tedesco in grave difficoltà

Quasi tutto, se non proprio tutto, era già stato previsto nei sondaggi di opinione alla vigilia del voto del Parlamento europeo. In parte la facilità delle previsioni è dipesa dal fatto che non esiste un’unica legge elettorale europea e neppure uno stesso giorno di votazione. Quindi gli exit poll dei paesi che avevano votato per primi (da giovedì in poi) hanno ancor meglio orientato i sondaggisti a mettere a fuoco i probabili risultati. (Affarinternazionali)

Ne parlano anche altri giornali

Lo stallo francese. L’affermazione della destra reazionaria e antieuropea in Francia non potrebbe infatti non avere conseguenze sul resto del Vecchio Continente. (la Repubblica)

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Non c’era bisogno delle elezioni europee per iscrivere il presidente francese e il cancelliere tedesco nell’elenco delle antitesi o per confermare la distanza tra Francia e Germania. L’Equatore e il Polo nord. (L'HuffPost)

La Germania con la coda tra le gambe

Ieri, lo speaker della Duma, Vyacheslav Volodin, ha chiesto le dimissioni del cancelliere tedesco, Olaf Scholz e del presidente francese Emmanuel Macron, usciti sconfitti dalle urne con i loro partiti di provenienza e che, secondo Volodin, hanno pagato le loro politiche sull’Ucraina. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Essa deve avere un delegato di ognuno dei Paesi della UE (con la carica di Commissario), ma deve esserci anche un qualche accordo politico fra i partiti che garantisca il consenso. (Antonio Socci)

Il cancelliere Olaf Scholz è uscito ancora più indebolito dal voto delle elezioni europee (Italia Oggi)