Israele, intercettati 3 razzi dal Libano: «Risponderemo». Beirut: «Rischiamo guerra disastrosa». La condanna di Berlino, Parigi e Londra
I tre paesi europei hanno firmato una dichiarazione congiunta in cui chiedono l'attuazione immediata di una «tregua permanente». Ma l'Idf al momento non dà cenno di arretrare Il fronte di Gaza si è ormai riaperto da martedì, ora rischia di riprendere fuoco anche il fronte nord contro i miliziani di Hezbollah. Intorno alle 7.30 ore locali (6.30 italiane) l’aeronautica militare israeliana ha intercettato tre missili provenienti dal Libano, come ha comunicato su Telegram l’Idf. (Open)
Su altre fonti
PUBBLICITÀ Il portavoce di Unifil Andrea Tenenti commenta gli ultimi sviluppi sullo scontro tra Hezbollah e Israele. Sabato un nuovo raggio di razzi ha interessato la zona (Euronews Italiano)
GERUSALEMME – Sei razzi lanciati dal Libano verso Israele riaccendono il fronte assopito, mettendo seriamente a rischio la tregua dichiarata il 27 novembre e, insieme, il negoziato che dovrebbe definire una volta per tutte la frontiera contesa. (la Repubblica)
La tregua nella Striscia è crollata e quella col Libano appare incrinarsi dopo che ieri sei razzi sono stati lanciati verso la località israeliana di confine di Metulla. Nel frattempo gli Houthi yemeniti – pur sottoposti ad attacchi Usa – hanno lanciato due missili balistici verso il centro di Israele, che sono stati intercettati in volo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Nel silenzio di una tregua mai veramente rispettata, i jet israeliani tornano a colpire in Libano. Aerei “nemici”, come li definisce la stampa libanese, hanno sorvolato i cieli di Bekaa e del Sud, lanciando missili contro postazioni di Hezbollah (Notizie Geopolitiche)
Gaza, nuova strage in ospedale: dall’inizio della guerra i morti sono oltre 50 mila (la Repubblica)
All’alba il lancio di sei missili dal Libano verso Metulla, nel Nord di Israele, rompe il cessate il fuoco entrato in vigore il 27 novembre. Tre missili sono intercettati, tre non passano il confine: nessuna conseguenza sul terreno ma il gesto non passa inosservato a Tel Aviv. (Avvenire)