"Lo imploravo di smettere. Così l'albanese mi ha stuprata"

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ilGiornale.it INTERNO

- racconta la giovane in una intervista al quotidiano Il Giorno - La mia amica conosce uno dei ragazzi che erano insieme a lui.

Eravamo tutti insieme in gruppo, lì nel locale, quando a un certo punto lui mi ha chiesto di uscire ".

Insieme si sono incamminati verso un sentiero poco illuminato: " Mi ha preso con forza per i fianchi

" L'ho implorato di smetterla, ma era come se lui non sentisse.

Chiara si trovava in discoteca con alcune amiche quando è stata avvicinata dal 22enne: " Era la prima volta che lo vedevo. (ilGiornale.it)

Ne parlano anche altri giornali

«Mi sento segnata a vita. L’amico, quello a cui la ragazza aveva mandato un messaggio “in codice” per chiedere aiuto poco prima che la violenza venisse perpetrata. (CorriereRomagna)

Il fatto è avvenuto nella notte di sabato quando una 20enne pesarese ha conosciuto il 22enne in una discoteca in spiaggia. E’ prevista per oggi l’udienza di convalida dell’arresto del 22enne albanese residente a Vallefoglia, operaio edile che vive con lo zio. (corriereadriatico.it)

Eravamo tutti insieme in gruppo, lì nel locale, quando a un certo punto lui mi ha chiesto di uscire". I ragazzi si sono fronteggiati, e lo stesso Metushi avrebbe colpito, con un pugno, l’amico della ragazza. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

A cura di Antonio Palma. “Non riuscirò più a fidarmi di un ragazzo, anche del più bravo e con le migliori intenzioni”, è ancora sotto shock e si sente “segnata a vita” la giovane ventunenne violentata fuori da a una discoteca di Cattolica da un ragazzo che aveva conosciuto poco prima nel locale nella serata tra sabato e domenica. (Fanpage.it)

"E' per noi una violenza anomala - ha detto il difensore - la ragazza non aveva abrasioni nè segni di lesioni. Difeso dall'avvocato Marco Defendini, il giovane ha rigettato tutte le accuse raccontando come la ragazza fosse stata invece consenziente al rapporto. (La Repubblica)

Il difensore del 22enne albanese, ora in carcere a Rimini, ha chiesto al gip la scarcerazione del suo assistito o, in alternativa, la concessione degli arresti domiciliari La giovane, infatti, sostiene di essere stata stretta per i fianchi, afferrata per un braccio e trascinata con forza dietro un cespuglio. (News Rimini)