Kühne+Nagel: «Prevediamo notevoli ritardi nei porti statunitensi»

Gruppo con origini tedesche, Kühne+Nagel è un gigante mondiale dei trasporti, nei settori navale, aereo e stradale. È stato fondato nel 1890 a Brema e la sua sede è stata spostata in Svizzera nel 1976: l'azienda ha seguito Klaus-Michael Kühne, l'imprenditore oggi 87enne che è azionista di maggioranza e che - in base al Bloomberg Billionaires Index di oggi - è l'uomo più ricco della Germania (e 32esimo al mondo), con un patrimonio valutato a 44 miliardi di dollari (37 miliardi di franchi). (Corriere del Ticino)

Se ne è parlato anche su altre testate

I circa 45.000 iscritti al sindacato Internat… (la Repubblica)

Si tratta dello sciopero che è iniziato lunedì sera a New York su tutta la East Coast, da parte di una categoria cruciale: i portuali Longshore, così si chiama la loro categoria sindacale. Tutti i grandi porti dell'East Coast americana sono fermi, a cominciare da quello della città dove abito, New York, che è uno dei porti più grandi del mondo. (Corriere TV)

I dipendenti dei porti americani della costa orientale e del Golfo incrociano le braccia per la prima volta da quasi 50 anni, per l'esattezza dal 1977. E l'economia statunitense trema rischiando la paralisi e un conto salato da pagare. (L'HuffPost)

Inizia lo sciopero dei portuali Usa

In una delle puntate il protagonista, Frank Sobotka, sindacalista di origine polacca, partecipa a una presentazione in cui alle aziende logistiche vengono presentati i vantaggi di utilizzare per la movimentazione delle merci il porto di Rotterdam, dove l’automazione nella gestione dei container porterà a significative riduzioni di costi ma anche di posti di lavoro. (il manifesto)

Gli Stati Uniti sono il primo partner commerciale dell’Italia fuori dall’Europa. Con lo sciopero, ogni settimana, si stima che a livello mondiale saranno circa 500 mila i contenitori che non potranno sbarcare o raggiungere le destinazioni finali. (Primocanale)

Lo spettro dello sciopero dei lavoratori portuali statunitensi indetto dal sindacato International Longshoremen's Association nell’ambito della vertenza sul rinnovo del contratto (scaduto il 30 settembre) si è concretato: dalla mezzanotte (ora locale) del primo ottobre 2024 i portuali hanno fermato il lavoro e lo faranno a tempo indeterminato. (TrasportoEuropa)