Trapani, violenze e abusi in carcere: arrestati 11 poliziotti penitenziari e 14 sospesi
Torture, abusi e violenze: 11 poliziotti del carcere Pietro Cerulli di Trapani sono stati arrestati, altri 14 invece sospesi. Il Nucleo investigativo regionale della polizia penitenziaria di Palermo, con l’ausilio di alcuni reparti territoriali e del Prap Sicilia, coordinati dal Nucleo investigativo centrale, ha dato esecuzione a un'ordinanza di misure cautelari degli arresti domiciliari e della misura interdittiva della sospensione dell’esercizio del pubblico ufficio nei confronti di 25 poliziotti in servizio nel carcere Pietro Cerulli. (Adnkronos)
Su altre fonti
«Un conto è l’uso legittimo della forza, un altro è la violenza sproporzionata e il disprezzo verso chi è già in una condizione di estrema debolezza», ha detto il comandante del Nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria. (Giornale di Sicilia)
Un'inchiesta sulle torture nel carcere di Trapani ha coinvolto ben 46 agenti penitenziari, accusati di torture, abuso d’autorità e falso ideologico. La vicenda ha scosso l’opinione pubblica, poiché le indagini hanno messo in luce abusi sistematici nei confronti di detenuti nella Casa Circondariale Pietro Cerulli. (Il Dubbio)
Il procuratore di Trapani, Gabriele Paci: "Violenza non episodica, ma metodo per garantire ordine. Coinvolti in tutto 25 agenti in un'inchiesta su violenze e abuso d'autorità; 11 gli arresti, 14 sono stati sospesi. (Fanpage.it)
Il gip Giancarlo Caruso ha qualificato la violenza come tortura, in alcuni casi. L’ha detto il procuratore di Trapani Gabriele Paci in conferenza stampa sull’inchiesta nel carcere. (Giornale di Sicilia)
Leggi tutta la notizia La sezione Blu del carcere Pietro Cerulli di Trapani, ufficialmente destinata all'isolamento diurno e notturno dei detenuti, si è rivelata teatro di abusi... (Virgilio)
I detenuti del “reparto blu”, l’area isolamento diurno e notturno del penitenziario “Pietro Cerulli” di Trapani, vivevano in un clima di perenne terrore. Picchiati, insultati, denudati e umiliati. (Il Fatto Quotidiano)