Manovra, addio ai 2.500 navigator: il contratto non sarà prorogato

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il Fatto Nisseno INTERNO

Il contratto dei 2.500 navigator, nati con il reddito di cittadinanza, scade a fine anno e non sarà prorogato.

“Le agenzie private del lavoro sono tante, circa 100 autorizzate, con una rete di 2.500 filiali sparse in tutto il Paese e decine di migliaia di dipendenti diretti.

La Manovra, si legge nella bozza, prevede invece che le Agenzie per il lavoro iscritte all’Albo possano “svolgere attività di mediazione tra domanda e offerta di lavoro per i beneficiari del Rdc, il Reddito di cittadinanza”. (il Fatto Nisseno)

Se ne è parlato anche su altri media

Una cifra enorme che avrebbe potuto finanziare altre misure per le famiglie e i lavoratori, o creare più posti di lavoro Manovra 2022, addio ai navigator: cosa succederà La figura del navigator per il Reddito di cittadinanza potrebbe sparire: non c'è la proroga dei contratti nella legge di bilancio. (Virgilio Notizie)

In linea con la stretta complessiva sul Reddito di cittadinanza e con l’apertura al ruolo delle Agenzie private per il lavoro, come strutture capaci di fare da ponte tra domanda e offerta. A meno di colpi di scena in Aula, la legge di Bilancio prevede la fine dei contratti di 2.500 navigator al 31 dicembre. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ora ne sono rimasti 2400, pagati 1700 euro al mese «senza malattie, senza ferie e senza tredicesima». Sedotti e abbandonati: il reddito di cittadinanza sarà rifinanziato (pur con tutte le modifiche del caso), i contratti dei navigator no. (La Stampa)

Prorogata anche la cessione del credito accompagnata da un decreto ad hoc per i controlli preventivi anti-frodi. C'è anche una profonda riscrittura del Reddito di cittadinanza, che dà l’addio ai navigator e fissa nuovi paletti stringenti per spingere i beneficiari alla ricerca del lavoro, nella nuova versione «extralarge» della manovra, che dovrebbe arrivare entro la settimana in Parlamento. (La Sicilia)

Il taglio dei circa 2500 «navigator» e il rilancio delle agenzie interinali stabilito ieri dal governo in coda alle trattative infinite sulla bozza della legge di bilancio segna il ridimensionamento del tentativo caotico e fallimentare di rilanciare i servizi pubblici per il reimpiego dei lavoratori poveri e l’«inclusione attiva» dei «poveri assoluti» prevista dal «reddito di cittadinanza agganciato alle «politiche attive del lavoro». (Il Manifesto)

L’associazione dei navigator si domanda se davvero il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, si voglia prendere la responsabilità di lasciare a casa 2.500 operatori laureati e con esperienza. Quindi più che la “soddisfazione” a spingere le agenzie private sarebbe il guadagno. (Money.it)