Stefano Bonaccini, dimissioni con amore: “Ci sarò sempre per l'Emilia Romagna”

– Stefano Bonaccini ha annunciato stamattina, leggermente commosso, le sue imminenti dimissioni da governatore della Regione Emilia-Romagna. L'annuncio del suo abbandono diventerà sostanziale dall'11 luglio con l'avvio dell'amministrazione provvisoria guidata dall'attuale vicepresidente Irene Priolo e la contestuale sua nomina a europarlamentare ("Mi dimetterò un attimo dopo lo svolgimento del G7 della settimana prossima"). (il Resto del Carlino)

La notizia riportata su altre testate

"Sono stati dieci anni complicati - ha affermato -, se pensiamo che abbiamo attraversato la tragedia del terremoto negli anni più acuti della sua ricostruzione, la pandemia e l'alluvione dello scorso anno. (Tiscali Notizie)

Bonaccini ha espresso soddisfazione per i riconoscimenti ricevuti e per i successi del centrosinistra negli ultimi anni. Ha sottolineato che la Regione è più forte di prima e ha assicurato la conclusione di tutti gli atti necessari per evitare vuoti di potere. (La Repubblica)

L’addio tra due settimane: ‘La Regione è più forte di prima’ (AltaRimini)

Bonaccini, eletto alle Europee 2024, si dimette in Emilia Romagna

Il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, eletto alle Europee con il Pd, ha annunciato all'Assemblea legislativa regionale che tra due settimane rassegnerà le dimissioni dalla carica che ricopre dal 2014. (Sky Tg24 )

«Mi dimetterò un minuto dopo lo svolgimento del G7 per la scienza e tecnologia a Bologna, per rispetto verso questo appuntamento internazionale che onora Bologna e l'Emilia-Romagna». «E in queste due settimane, come annunciato, chiuderemo tutti gli atti che assicureranno per i prossimi mesi di affievolimento dei poteri tutte le misure, i finanziamenti e le regole perché non ci siano vuoti e rallentamenti». (La Stampa)

“Mi dimetterò esattamente dopo il G7, perché credo sia un grande privilegio, e anche una grande necessità, esserci e dare il saluto per un evento, e di questo ringrazio il governo italiano, che permette a questa terra e al tecnopolo di Bologna, di proiettarsi nel mondo”. (GiornaleSM)