Il Belgio ripensa il welfare: pensioni, ferie, indennità di malattia ai lavoratori del sesso
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Il Belgio fa da apripista. Nel 2022 è stato il primo Paese europeo a depenalizzare la prostituzione. Adesso diventa il primo al mondo ad avere una legge che consente ai sex-workers (lavoratori e lavoratrici del sesso) di poter avere un regolare contratto da dipendente, con tanto di contributi sociali, ferie e, un giorno si spera, una pensione. Una svolta inattesa che però compensa anni di diritti non riconosciuti, controlli continui, abusi, violenze e soprattutto vuoti legislativi, tanto da suscitare le diverse analisi del Comitato internazionale dei diritti dei lavoratori del sesso che proprio qualche anno fa raccontarono la storia di 50 prostitute in dieci Paesi. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altre testate
«Essere una lavoratrice del sesso belga oggi è motivo di orgoglio», ha dichiarato Mel Meliciousss, rappresentante del sindacato Utsopi (che ha guidato la battaglia per arrivare a questa legislazione), sui suoi social. (Vanity Fair Italia)
Ovvero con gli stessi diritti e tutele. La prostituzione è depenalizzata già da due anni, ma nel maggio scorso il Parlamento federale ha fatto un passo ulteriore, approvando una legge che… (la Repubblica)
Le lavoratrici e i lavoratori del settore avranno diritto a giorni di malattia e ferie, all'indennità di maternità e alla pensione. Il Parlamento belga ha deciso di equiparare i e le sex workers a qualsiasi altro dipendente per porre un freno allo sfruttamento. (Fanpage.it)
Ma non tutti appplaudono: per alcuni gruppi femministi, «Dare per assodato che la prostituzione esiste e che dobbiamo proteggere i lavoratori, significa accettare questa violenza sessista e non combatterla». (Io Donna)
La normativa è entrata in vigore ieri dopo che i legislatori avevano votato a maggio proprio per dare ai lavoratori sessuali le stesse protezioni occupazionali di qualsiasi altro dipendente, nel tentativo di reprimere gli abusi e lo sfruttamento. (ilmessaggero.it)
E così, dopo aver depenalizzato la prostituzione nel 2022, il Belgio fa un ulteriore passo in avanti. Ieri, 1 dicembre, è entrata in vigore una legge che consente alle persone che lavorano come sex worker, categoria che include chiunque offra servizi legati alla sfera sessuale in cambio di denaro, di ottenere regolari contratti di lavoro. (Luce)