Il caporalato in Italia sfrutta 230mila lavoratori

Il caso di Satnam Singh, 31enne bracciante di origini indiane della provincia di Latina morto dopo aver perso un braccio in un incidente sul lavoro, ha riacceso il dibattito sul caporalato in Italia. Come riporta Il Sole 24 Ore, nel nostro paese sono infatti quasi 230mila le persone che lavorano nelle campagne e che non sono titolari di contratti regolari di lavoro e, di conseguenza, di diritti correlati. (WIRED Italia)

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Il caporalato nel Fucino è un problema tutt'altro che risolto. Vale in generale per lo sfruttamento della manodopera, a cominciare da quella immigrata, nell'area della Marsica vocata all'agricoltura. Ma vale ancora di più dopo la tragica morte di Satnam Singh, il lavoratore agricolo morto a Latina , ritrovato esanime fuori casa, con un braccio amputato. (Il Capoluogo)

"Abbiamo aumentato il numero degli ispettori sul lavoro e nell'arco dell'anno saremo in grado di raddoppiare il numero delle ispezioni rispetto a quelle fatte negli ultimi anni". Lo ha detto la ministra del lavoro Marina Calderone al Tgcom24. (Alto Adige)

Lo definiscono il “triangolo d’oro dell’agricoltura italiana” quello compreso tra Terracina, Sabaudia e Fondi, dove si concentrano il 40 per cento delle esportazioni agroalimentari del Lazio. In questo contesto fatto di concorrenza spietata nascono caporalato e ”agromafie”. (ilmessaggero.it)

Il bracciante indiano Satnam è morto per la perdita di troppo sangue: “Poteva essere salvato”. Domani stop del settore agricolo

Pierpaolo Bodini, 18 anni, è rimasto ucciso, schiacciato da un mezzo agricolo nei campi del lodigiano. Nelle stesse ore, a Sesto Calende, in provincia di Varese, un diciannovenne è incorso nello stesso infortunio: è sopravvissuto, con fratture al bacino e al femore. (Fanpage.it)

Satman muore abbandonato da chi lo sfruttava perché non riconosciuto come persona, bensì come mera forza lavoro. Nella morte di Satman, il bracciante lasciato morire dissanguato sul bordo della strada dopo che un macchinario agricolo gli aveva tranciato un braccio, c’è qualcosa di drammaticamente simbolico. (La Repubblica)

È morto dopo aver perso molto sangue a causa del ritardo della chiamata effettuata ai soccorsi il bracciante indiano abbandonato davanti alla sua abitazione, senza un braccio, dal datore di lavoro dell'azienda agricola per cui lavorava in nero. (La Stampa)