Khamenei: «Il fronte della resistenza è più forte che mai». Ma l’Iran ha perso
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Damasco cade, l’esercito siriano si scioglie nel nulla, gli alleati, Russia e Iran, si dileguano. Finiscono di colpo 13 anni di guerra e dominio dei due paesi in Siria? La fine di Bashar al-Assad ha creato una serie di domande e incertezze che stanno sollevando preoccupazioni nella regione, specialmente a Teheran. I vari funzionari iraniani si sono arrampicati sugli specchi nell’ultima settimana per minimizzare la portata dell’accaduto e salvare la faccia: «Sapevamo che sarebbe successo», «L’esercito siriano ha tradito», «Assad non ci ha chiesto aiuto», «Eravamo in Siria per sconfiggere al-Qaeda». (il manifesto)
Su altri media
Le attività commerciali riaprono dopo l’azione militare che ha portato i ribelli pro – Ankara alla guida della nazione. “Gli ospedali, nella parte nordoccidentale nella città di Idlib e ad Hama, sono pieni di feriti e i medici sovraccarichi di lavoro”, denuncia l’ente. (ByoBlu)
Uno Stato vicino alla Siria ha svolto un ruolo chiaro in questa vicenda, e continua a farlo. Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Khamenei, nel corso di un raduno di migliaia di persone a Teheran (Corriere TV)
Si tratta quasi sempre di persone in basso nella scala gerarchica del regime caduto e che quindi non hanno avuto la possibilità di fuggire mentre gli alti gradi si sono dileguati. Dopo la caduta di Assad, la furia dei ribelli si è scatenata contro i fedeli del rais presi casa per casa e uccisi in esecuzioni sommarie. (Fanpage.it)
In tutto il Medio Oriente avanzava trionfante l’Asse della Resistenza, guidato dagli ayatollah iraniani: Hamas, Hezbollah, Houthi. Un anno fa a quest’epoca erano passati poco più di due mesi dalla strage di Hamas. (Corriere della Sera)
Con la caduta di Assad Teheran perde perché è colpita la sfera d'influenza, forse in maniera decisiva, commenta a InsideOver l'analista geopolitico Alessandro Cassanmagnago, (Inside Over)
Questa settimana entrerà in vigore la nuova legge che punisce anche con la pena di morte le donne che non rispettano i precetti di castità e la cultura del hijab: il cieco fondamentalismo degli ayatollah va avanti come se niente fosse, come se il mondo intorno a loro non stesse collassando e modificando i vecchi equilibri a una velocità sorprendente. (ilmessaggero.it)